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Il piastrelli­sta

Racconta a Sorrisi di quando disubbidì alla sua famiglia...

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lonne portanti della mia esistenza. A casa mia, in 60 anni di convivenza tra mia madre e mio padre, ci sono state discussion­i, ma sempre nel rispetto reciproco. E questo è stato l’esempio che ho seguito».

È vero che quando era poliziotto una volta ha arrestato una donna?

«Non ho mai arrestato nessuno. Da celerino nel servizio d’ordine ho seguito tanti cortei, e quello delle femministe nel 1986 me lo ricordo bene. Mettevano paura: lanciavano oggetti, urlavano, erano belle toste! Ma era un momento di ribellione».

Cosa ci faceva in tenuta antisommos­sa da agente della Celere?

«Per un anno ho fatto il poliziotto a Milano. Il mio motto è sempre stato: scegli! Se il tuo mondo non ti permette di sognare, scappa verso dove puoi farlo. Non puoi decidere tu dove nascere, ma puoi scegliere cosa fare, l’uomo che diventerai, la donna che avrai accanto». E lei cosa ha scelto? «La mia situazione di partenza, una famiglia di piastrelli­sti, era in basso nella scala sociale. Io desideravo crescere, ma quando ho detto ai miei che volevo fare l’attore mio padre non mi ha parlato per due anni. Per lui era un tradimento il fatto che lasciassi la nostra ditta. Allora non capiva, adesso è orgogliosi­ssimo di me».

Al primo tentativo di entrare al Centro sperimenta­le di cinematogr­afia però non l’hanno presa…

«Sono arrivato 11° su dieci. Ma parlavo ancora bergamasco, era giusto così. Ho studiato dizione. Quando ho tentato di entrare all’Accademia di arte drammatica ho detto: “Se mi prendono faccio l’attore, altrimenti vado a Milano e studio psicologia”. Mi piace molto capire come funziona la mente».

Invece l’hanno presa, e ora è già su un nuovo set.

« Si, quello del film di Donato Carrisi, tratto dal suo romanzo “La ragazza nella nebbia”. Nel cast ci sono anche Toni Servillo, Galatea Ranzi, Michela Cescon. Poi a giugno dovrei iniziare un film internazio­nale che mi occuperà fino a novembre e mi porterà a Barcellona, New York, Tokyo, Milano, Bruxelles e Madrid: interpreto un direttore d’orchestra che gira il mondo».

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