Posso spiegarti!
Un giorno una studentessa si alza durante la lezione del corso di onomastica e mi fa, tra il depresso e l’incavolato: «Scusi professore, ma io mi chiamo
Cosa ci trova di tanto bello?». Un bravo onomasta può spiegare a memoria un migliaio di cognomi, con un buon dizionario può arrivare a 10-20 mila; però i cognomi italiani sono oltre 350 mila... Ebbi un’esitazione, poi l’intuizione: «Vede Gioia, nel suo cognome si colgono due elementi. Còlla è una variante dell’italiano antico per colle. Del resto, il diminutivo, in origine un aggettivo, si è fissato al femminile: collina. E bolletta è una forma suffissata di bolla, ossia polla, polla d’acqua. Dunque il suo nome di famiglia è un nome di luogo e indica provenienza da un’altura dove sgorga una sorgente». La studentessa sorrise e mi guardò con ammirato stupore, quasi l’avessi liberata da un pesante fardello. Per una volta mi sentii come il principe azzurro che aveva baciato la principessa celata sotto le spoglie di un rospo.
Gioia Collabolletta. Non è come sembra
Da allora ho scoperto il valore terapeutico dell’onomastica consolatoria. Quella che permette di dare una mano ai signori
Puzzone, Lardo, Suino, Mezzasalma, Cazzato, Fallo, Pesante, Rosolia, Sesso, Muoio, Feci,