L’Eredità
L’EREDITÀ Perché i concorrenti fanno tanti strafalcioni Ne abbiamo parlato con Fabrizio Frizzi e con gli autori del programma, e ci hanno rivelato che…
Le risposte più assurde alle domande di Fabrizio Frizzi
Asentire il conduttore Fabrizio Frizzi: «È stata una stagione fantastica». Al di là degli ottimi dati ascolto (una media di 4,8 milioni di spettatori e il 24,83% di share), quest’anno a «L’Eredità» sono stati «fantastici» anche gli strafalcioni che i concorrenti hanno inanellato tra una risposta (giusta) e l’altra (sbagliata). Cosa che si ripete puntualmente a ogni stagione. Per lo spasso, o l’indignazione, del pubblico. Ma come è possibile confondere il pittore e scultore Michelangelo con il filosofo e scrittore Machiavelli? O scambiare un aggettivo con un avverbio?
«Anche noi non ci annoiamo mai!» confessano Mario D’Amico, Emanuele Giovannini, Umberto Sebastiano e Leopoldo Siano, i quattro autori storici del quiz di Raiuno che chiuderà per ferie il prossimo 4 giugno. Dopo 11 edizioni e una media di 1.500 partecipanti a stagione, hanno visto sfilare sotto i loro occhi un popolo di concorrenti più o meno preparati e più o meno emozionati (l’emotività conta moltissimo). «Questo programma è un po’ lo specchio dell’Italia. Nel copione di ogni puntata ci sono un centinaio di domande di tutti i tipi. Noi lo diamo al notaio prima dell’inizio della trasmissione e poi le cose vanno da sé. L’imprevedibilità è sovrana. A volte domande difficili hanno risposte immediate e altre più semplici non trovano soluzione». Ma quali sono le domande difficili? «Per i giovani gli eventi storici anteriori al 1980 sono confusi, anzi tra il 1930 e il 1950 c’è proprio una “nebulosa”. Per le generazioni più anziane le difficoltà arrivano dalla musica recente e da Internet». Lo stesso Fabrizio Frizzi, per non cadere in tentazione (e in errore), prima di andare in scena legge sempre attentamente il copione. «È vero che alcuni concorrenti le dicono “grosse”, ma sottolineare l’errore in quel momento sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Preferisco non mortificarli». E sì che nonostante la preparazione e la concentrazione anche al buon Frizzi è capitata qualche gaffe. L’anno scorso in una puntata gli scappò: «Piazza dei Miracoli che, come tutti sanno, è la piazza che si trova a Siena». Si corresse subito: «Amici di Pisa, scusate per il lapsus, Piazza dei Miracoli è solo vostra!». Guai a spostare la geografia...