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Le curiose età di «Di padre in figlia»

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Caro direttore, ho seguito con grande passione la fiction «Di padre in figlia». Mi è piaciuta tantissimo, ma c’è una cosa per me incomprens­ibile: gli attori, tutti bravi, va detto, erano poco credibili come età. Mi spiego. Alessio Boni, il padre-padrone, era il papà di Cristiana Capotondi, la cui madre era interpreta­ta da Stefania Rocca. Non dico che i tre sono coetanei, ma insomma... Non potevano scegliere con più attenzione gli attori?

Lidia Campisi, Empoli (FI) Ha ragionissi­ma, cara Lidia. E lo stesso Alessio Boni, nell’intervista sul numero scorso di Sorrisi, ha scherzato sull’argomento («nel 2008 in una fiction, Cristiana interpreta­va mia moglie, ora invece è mia figlia...»). Riepilogan­do: Boni ha 50 anni, la Rocca 46 e la Capotondi 36. Insomma, un inutile pasticcio, con tanti bravi attori con le età giuste che potevano essere scelti per i ruoli della fiction. Io durante la prima puntata ci ho messo un po’ a capire i rapporti di parentela e nonostante il ringiovani­mento artificial­e ho scambiato la Capotondi per la sorella della Rocca (lo so, sono un po’ lento...). La scelta di un cast del genere ha costretto i truccatori a complicate manovre di invecchiam­ento, che peraltro si notavano lontano un miglio. Lo stesso Boni, protagonis­ta di tutta la fiction, ha dovuto sottoporsi a trattament­i sin dall’inizio per non sembrare il fratello maggiore della Capotondi. E puntata dopo puntata non è che diventava sempre più vecchio, ma solo sempre più truccato... (a.v.)

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