Giudicheremo Macron dai fatti
Per la politica dei partiti tradizionali, dei grandi filoni storici, le elezioni francesi hanno emesso un verdetto inappellabile, scartando dal ballottaggio delle presidenziali sia i socialisti che la destra. Macron, con un partito messo su in pochi mesi, ha asfaltato antiche forze politiche in crisi, costringendo i francesi a sceglierlo per evitare Marine Le Pen. Ora il giovane enfant prodige della politica francese dovrà mostrare ai suoi concittadini e all’Europa cosa sa fare. Intanto ha deciso di vedere per prima tra i leader mondiali la signora Merkel, scelta poco originale che conferma l’ipotesi di un rinnovato asse franco-tedesco, in cui Parigi ha chiaramente funzioni gregarie. Quasi a voler dare ragione a Marine Le Pen, che alla vigilia del voto disse tra il serio e il faceto che Emmanuel Macron doveva rassegnarsi a una Francia guidata da una donna: lei, se avesse vinto la corsa all’Eliseo, o la Cancelliera. A meno che la figlia poco amata e per nulla stimata di JeanMarie Le Pen non facesse riferimento anche alla signora Macron, che pare destinata a continuare a incidere sulle sorti del giovane marito e quindi sulla Francia. Sia come sia, l’elezione di Macron entusiasma gli europeisti, spaventa meno dell’alternativa, ma prima di esprimerci sulla base del look o dei gossip vediamolo in azione.