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La storia di Noemi (che diventò Mara)

- A lato, Mara Venier (66 anni). di Enzo Caffarelli

Il nome Noemi ha una storia curiosa. Il primo personaggi­o a portarlo, come racconta la Bibbia, lo cambiò in Mara dopo la morte del marito e dei due figli. Noemi infatti significa «gioia», mentre Mara vuol dire «amarezza, tristezza». Poi, nelle varie lingue si trasforma un po’: in inglese, per esempio, si dice Naomi, in francese Noémie, in spagnolo Nohemi, in portoghese Noêmia, in greco antico Noemin...

È il 15° nome femminile per diffusione

Ma restiamo alla... gioia di Noemi che, come altri nomi ebraici e biblici, ha conosciuto in Italia e all’estero un grande successo in tempi recenti. Attualment­e il nostro è il Paese del mondo in cui Noemi è più in alto in classifica per le nuove nate: in 15a posizione (e 13° nel 2009) nella graduatori­a guidata da Sofia, Giulia e Aurora; e ogni anno, dopo il 2000, ne nascono tra le 2 mila e le 3 mila. È in questi anni che la cantante Veronica Scopelliti (nata nel 1982) ha scelto Noemi come nome d’arte. Noemi è il terzo nome ebraico più diffuso tra le bambine del XXI secolo, dopo Anna e Sara. Negli Stati Uniti la moda è in crescendo ma Naomi non è mai entrata tra i primi 75, nonostante la popolarità della modella Naomi Campbell e dell’attrice Naomi Watts. È invece in calo in Francia e in Inghilterr­a.

Tutto è iniziato in Toscana

La diffusione di Noemi da noi è iniziata dalla Toscana e dall’Emilia Romagna, e nel Novecento aveva raggiunto quota 25 mila, con qualche decina di Noema, Noeme, Noemy, Nohemi, Novemia e perfino Noemo e Noemio al maschile. Poi si è ampliata a tutto il Centro-Nord e infine ha toccato anche il Sud e le Isole.

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