Certi cognomi hanno proprio... l’X factor
I cognomi inventati di sana pianta sono di cinque tipi: quelli assegnati ai trovatelli; le traduzioni (forzate o volontarie) in altre lingue; quelli letterari, cinematografici, televisivi e finzionali in genere; i nomi d’arte; e infine quelli che nascono dalla casualità, dagli errori di interpretazione e di trascrizione. Non tutti, tra questi ultimi, si diffondono. Ma uno c’è, popolarissimo nelle cronache e nei racconti tra amici: Biperio, Nino Biperio. Ne trovate migliaia di attestazioni in Rete. Biperio, com’è noto, fu il secondo di Garibaldi nella spedizione dei Mille a parere di quella studentessa che interpretò la x di Bixio come un’abbreviazione di scrittura negli appunti di una compagna (x = per). Alla fine la storiella ha girato così tanto che può essere la classica leggenda metropolitana.
L’asso Aleper Del Piero e la voce Aleperia
Insospettisce che siano sempre le ragazze e mai i ragazzi a non saper studiare. Femmina la studentessa che a storia dell’arte spiegò come nelle chiese dietro l’altare si erigesse un... ebsaid (l’abside pronunciato «all’inglese»). Femmina la non frequentante di psicologia che illustrò a un esame la famosa teoria del... superdieci (=super IO) di Sigmund Freud. Ma, ciò detto, vi immaginate uno scioglimento generalizzato della x? Campioni come Aleper Del Piero e Maper Biaggi, protagonisti dei fumetti quali Vercingetoriper e Asteriper, Vasco e il Ropery Bar, la voce di Aleperia (Alexia). E poi la serie «Per-Files» e il talent «Per-Factor». Ma in fondo non siamo nel perperi secolo?