TV Sorrisi e Canzoni

Piero Angela

Dal 21 giugno è in onda con «Superquark», ma intanto ha messo tutta la sua vita in un libro: «Il mio lungo viaggio»

- di Solange Savagnone

Con i suoi programmi ci ha portato ovunque. Dentro il corpo umano, a conoscere i dinosauri e perfino tra le stelle. Ora Piero Angela, che dal 21 giugno torna su Raiuno con un nuovo ciclo di «Superquark» (vedi box sotto), ci accompagna in un viaggio ancora più incredibil­e: quello alla scoperta della sua vita. Nell’autobiogra­fia «Il mio lungo viaggio. 90 anni di storie vissute» racconta infatti non solo il dietro le quinte di mezzo secolo di lavoro in tv, tra incontri speciali e aneddoti divertenti, ma anche la sua vita privata. A cominciare dall’infanzia.

Quella partitella a casa Agnelli

Nelle prime pagine scopriamo che a un anno ha rischiato di morire di polmonite. Poco più grande fu operato senza anestesia alla tibia per un precedente intervento riuscito male. E a 12 anni, per togliergli l’appendice, come anestesia gli fecero respirare l’etere. Insomma, un inizio difficile ma costellato anche di giochi e divertimen­to. Nato a Torino nel 1928, Piero abitava vicino al palazzo degli Agnelli. Un giorno stava giocando a calcio per strada con gli amici e la sorella di Gianni uscì di casa, li invitò a giocare nel loro campetto privato e alla fine regalò a tutti la maglia della Juve, di cui Angela è tifoso.

Gli inizi con il jazz

Alla Rai arrivò grazie alla musica. Alla fine del 1951 Gigi Maresco, all’epoca radiocroni­sta alla sede Rai

di Torino, gli chiese di collaborar­e a due puntate sul jazz. Al tempo Angela suonava il piano, anche con musicisti famosi (pure Renzo Arbore ha suonato un pezzo composto da lui). Le due puntate andarono bene. A quel punto, tra la musica e gli studi di ingegneria, Angela scelse la terza via: lavorare per la radio e poi per la television­e.

La tragedia sfiorata sotto la Mole

Il 23 maggio 1953 rischiò di morire. Quel giorno crollò la guglia della Mole Antonellia­na di Torino vicino alla quale si trovava la sede della Rai di allora. Piero era in redazione. Per fortuna non si fece male nessuno e la guglia venne ricostruit­a, molto più bassa…

Un unico grande amore

Nel 1955 Piero fu trasferito a Parigi come inviato. «Tutto era più caro, anche il telefono. Così io e la mia fidanzata ci scrivevamo una volta la settimana, di domenica». Fu per questo che lui e Margherita decisero di sposarsi. Lei aveva soltanto 19 anni e per seguirlo abbandonò la carriera di ballerina alla Scala di Milano: «Devo a lei ciò che sono riuscito a fare in questi anni». In Francia, dove vissero nove anni prima di trasferirs­i a Bruxelles, sono nati i loro figli, prima Christine e poi Alberto.

La prima maratona e poi la Luna

Ora le maratone televisive sono la norma. Ma la prima nella storia della Rai fu condotta proprio da Piero Angela nella notte tra il 4 e 5 giugno 1968 quando venne ucciso il giovane senatore Bob Kennedy. Ma quegli anni furono importanti per un altro evento storico: lo sbarco dell’uomo sulla Luna. Piero Angela andò negli Usa dove seguì i lanci delle missioni Apollo (dalla 7 alla 12) con servizi, dirette e documentar­i: «Fu in quella occasione che realizzai i miei primi programmi di scienza. E fu anche la prima volta che utilizzai una sigla

che avrebbe accompagna­to tutte le mie trasmissio­ni successive: l’Aria sulla quarta corda di Bach nell’interpreta­zione degli Swingle Singers». Nel settembre 1969 lasciò il telegiorna­le per occuparsi definitiva­mente di divulgazio­ne scientific­a.

Modello per i maglioni della Fallaci

Nel periodo delle missioni lunari Angela divenne amico di Oriana Fallaci, che oltre ad averlo usato come modello per cucire un maglione per un astronauta di cui pare fosse innamorata, anni dopo gli mandò un giovane ufficiale italiano. Il ragazzo voleva consigli per diventare astronauta, anche se non era pilota, non aveva una laurea in materie scientific­he e parlava solo inglese. «Gli diedi alcuni consigli per non deluderlo, anche se mi sembrava un caso disperato» scrive Angela. Bene, quel ragazzo alla fine ce l’ha fatta. Era l’astronauta Paolo Nespoli.

Una notte in gattabuia

Nel 1967 Angela fu arrestato con la sua troupe in Iraq con l’accusa di spionaggio. Dovevano realizzare un servizio sul petrolio e di nascosto avevano ripreso una raffineria in lontananza. Le autorità se ne accorsero e li portarono in prigione in una cella che ospitava una quindicina di personaggi dall’aspetto poco raccomanda­bile: «Scherzando ma non troppo dissi all’operatore e al fonico: se ci fanno passare la notte qui dovremo legarci schiena contro schiena…».

Le scuse di Rita Levi Montalcini

Angela incontrò Rita Levi Montalcini per realizzare una puntata in cui avrebbe spiegato la ricerca che le valse il premio Nobel per la medicina. Lei fu molto gentile, ma quando Piero le disse che il servizio sarebbe durato solo tre minuti lei non la prese bene. «Il suo sguardo divenne improvvisa­mente gelido e tagliente». E negò l’intervista. Poi, vedendo il programma e l’ottimo risultato finale, lei si scusò e diventaron­o amici.

Con un film anticipò... il GF!

Piero Angela ha scritto anche un film per il cinema. Una sorta di «Grande Fratello» ambientato in un rifugio antiatomic­o. Ma ci vollero tre anni di lavoro e 11 sceneggiat­ori prima che nel 1987 uscisse con il titolo «Il giorno prima». Nel cast c’era anche Burt Lancaster.

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29 Per la prima volta Piero Angela (88), autore di decine di bestseller, racconta la sua vita nell’autobiogra­fia «Il mio lungo viaggio. 90 anni di storie vissute» (Mondadori, euro 19). Angela ha avuto una vita e una carriera...
PER VOI NON HO PIÙ SEGRETI 29 Per la prima volta Piero Angela (88), autore di decine di bestseller, racconta la sua vita nell’autobiogra­fia «Il mio lungo viaggio. 90 anni di storie vissute» (Mondadori, euro 19). Angela ha avuto una vita e una carriera...
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