TV Sorrisi e Canzoni

Paperissim­a Sprint Estate

Le star della tv svelano le loro figuracce ....

- di Antonella Silvestri e Stefania Zizzari

(37) VITTORIO BRUMOTTI CORVAGLIA (37) E MADDALENA

Gattini che precipitan­o dallo scaffale cercando di acchiappar­e una mosca, bimbi che si addormenta­no con la faccia nel piatto, sciatori maldestri che finiscono sul tetto di uno chalet. Grazie a «Paperissim­a Sprint Estate» da ormai 22 anni si rinnova ogni sera dopo il Tg5 l’appuntamen­to con le risate fragorose, quelle «di pancia», le più vere. Gli ignari protagonis­ti di quei video amatoriali vivono il loro momento di involontar­ia celebrità, ma nessuno per fortuna li riconosce per strada. Davanti alla «papera», però, siamo tutti uguali. E nessuno può dirsi davvero al sicuro. Abbiamo chiesto a 18 grandi star della tv di raccontarc­i le migliori (o peggiori...) papere della loro carriera.

LORELLA CUCCARINI (51)

«La mia papera clamorosa la conoscono tutti e risale alla prima puntata di “Fantastico 7”. All’improvviso una delle mie scarpette fece un volo e finì esattament­e sulla testa di uno dei dirigenti di RaiUno dell’epoca, di cui ricordo anche il nome: Emmanuele Milano. Mi sentii

GIANCARLO MAGALLI (70) CARLO CONTI (56)

«Vent’anni fa eravamo in tournée con lo spettacolo Conti Pieraccion­i e Panariello. Una sera, non mi ricordo dove fossimo, prima dello spettacolo salì sul palco l’assessore per darci un premio. Lo dovevo ritirare io, mentre Leonardo e Giorgio erano dietro le quinte. Si presentò l’assessore, un omone alto, robusto, autorevole. Ma quando iniziò a parlare gli uscì una voce stridula, alta, alla Jervolino… Il pubblico cominciò a ridere e dietro le quinte sentivo Leonardo e Giorgio che si stavano sganascian­do dalle risate. A quel punto non sono riuscito a trattenerm­i e sono scoppiato a ridere pure io. L’assessore simpaticam­ente chiese: “Non l’avevano avvertita della mia voce?”. E io, imitandolo con una vocina acuta: “No, non me l’avevano detto”. Finì a tarallucci e vino». «“I fatti vostri” di sera. Tra il tg e l’inizio del programma c’erano 5 minuti di sommario nei quali io approfitta­vo per presentare gli ospiti della puntata. Quel giorno erano in tre. “Questo signore ha incontrato una sirena, quest’altro ha visto un Ufo e ha parlato con l’extraterre­stre e quest’ultimo è tornato a casa e ha trovato la moglie a letto con un altro”. Durante la pausa il terzo signore mi dice: “Veramente io sono quello che ha incontrato la sirena. Ha sbagliato, ma non la volevo contraddir­e”. “E lei si è beccato del cornuto in diretta perché non mi voleva contraddir­e?”». mortificat­a e, soprattutt­o, temevo che la mia carriera fosse finita ancor prima di cominciare. Fortunatam­ente poi l’abbraccio di Pippo Baudo riuscì a infondermi sicurezza e fiducia in me stessa».

PIERO CHIAMBRETT­I (61)

MILLY CARLUCCI (62) LUCA GIURATO (77) «Ne ho due: 8 marzo festa delle donne, studio di “Unomattina” addobbato a festa. Entro io tutto gioioso e dico: “Buon primo maggio a tutte le donne! Le amo tutte”. Paola Saluzzi, che conduceva con me il programma, mi corregge: “8 marzo, Luchino!”. Rispondo ancora io: “Ah sì, grazie Paolina hai ragione. Buon primo maggio…“. Un giorno in diretta poi fui capace di dire queste testuali parole: “Mentre stamattina stavo uscendo per venire qui in studio, ho fatto in tempo a sentire con la coda dell’occhio…”. La Saluzzi rise e mi fece: “Come l’occhio, Luchino?”. E io: “Ah sì, vabbe’, andiamo avanti, volevo dire sentire con la coda…”». GERRY SCOTTI (60) «Correva l’anno 1991. Conducevo il “Gioco dei 9” e, tra gli ospiti, c’era la scrittrice Barbara Alberti. Che per tutta la durata della puntata avevo scambiato per l’omonima astrologa Alberti ( Ada, ndr). Le chiesi l’andamento di tutti i segni zodiacali e lei, in maniera garbata, rispondeva. Alla fine, mi si avvicinò e mi disse: “Forse lei pensava di parlare con un’altra persona...”. Lì ho capito tutto e le ho chiesto scusa».

Sono un’esperta nel... ribattezza­re le persone. Spesso le chiamo con i nomi sbagliati e loro per gentilezza non mi dicono niente. È che se mi fisso che tu hai la faccia da Carla, per esempio, continuerò a chiamarti Carla a prescinder­e…

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