Che emozione il trionfo di Federica!..........
Caro direttore, anche se non seguo molto lo sport, la storia di Federica Pellegrini mi ha sempre appassionata. È una campionessa sin da bambina e mi ha accompagnato per tanti anni con le sue vittorie: alle Olimpiadi dello scorso anno, quando le cose erano andate male, avevo sofferto per lei come per una parente. Pensavo che la sua favola fosse finita e invece l’altro giorno mi ha di nuovo esaltato. Ero lì, sola in casa, a seguire la sua gara ai Mondiali di nuoto e per quasi due minuti sono stata col fiato sospeso. Alla fine ha vinto la medaglia d’oro e io ho urlato di gioia davanti alla tv. Meno male che ero sola in casa, altrimenti mio marito mi avrebbe preso per matta, visto che mi lamento sempre che lui guarda troppo sport...
Elisabetta Bussi, Torino Cara Elisabetta, quei due minuti li ho vissuti anch’io in apnea, bracciata dopo bracciata. E alla fine come lei ho esultato. Ho un debole per Federica Pellegrini, per il suo sorriso, per le sue fossette sul viso, anche per quell’aria un po’ malmostosa che mette su quando le cose non girano come devono. E, naturalmente, soprattutto per come nuota (e vince). Io 200 metri a stile libero li faccio (forse) in un’estate intera, in acqua sono abilissimo a fare il «morto» e qualche altra «figura» che consiste nell’andare sott’acqua con la testa, rigirarmi col corpo e infine spingermi con uno stile molto... libero per qualche metro. Ma sono costretto a fermarmi subito, perché di fiato non ne ho. Quindi vedere un siluro biondo che batte le avversarie non solo provoca la mia grande ammirazione, ma anche un vero stupore, come di fronte a un prodigio. La tv ha questa grande forza, di farci vivere le cose mentre succedono. E se poi sono cose belle come la vittoria ai Mondiali di una grandissima campionessa italiana che il mondo ci invidia e non, come purtroppo capita spesso, tragedie e cose tristi, viene voglia di buttare via il telecomando e tenere la tele sempre accesa. Vedere Federica scivolare sull’acqua con tanta naturalezza mi ha fatto venir voglia di provare a fare anch’io 200 metri a stile libero la prossima volta che vado al mare. Ma devo ricordarmi di avvertire prima il bagnino di tenermi d’occhio... (a.v.)