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Mia Martini

Sorrisi celebra la cantante con una raccolta imperdibil­e

- di Alberto Anile

Sorrisi la ricorda con una grande raccolta ....

Fosse ancora fra noi, Mia Martini avrebbe 70 anni esatti, compiuti il 20 settembre. Una vita difficile, segnata da una sensibilit­à profonda, un carattere fiero. E dalle assurde maldicenze di una parte del mondo discografi­co. Lei se ne è andata il 12 maggio 1995, a soli 47 anni, stroncata da un’overdose di cocaina.

La vicenda di Domenica Rita Adriana Berté detta Mimì è fatta di alti e bassi, di discese ardite e poi di risalite, in un percorso esistenzia­le e musicale che resiste a ogni semplifica­zione. Nata alla periferia d’Italia, Bagnara Calabra, provincia di Reggio Calabria, patria di storici, politici e scrittori, Mimì è la seconda di quattro sorelle, fra cui Loredana Berté, abbandonat­e da piccole dal padre. Il richiamo della musica è prepotente: esordisce come «ragaz- za yé-yé» nei primi Anni 60, incide alcuni 45 giri, partecipa al Festival di Pesaro e a quello di Bellaria, poi si sposta a Roma con Loredana e un tipo pittoresco che più tardi assumerà il nome di Renato Zero. Lei gira con una bombetta in testa, un look a metà tra la zingara, la figlia dei fiori e la ragazza della «swinging London», che c’entra poco con la sua inclinazio­ne per il blues, una voce graffiata e graffiante che negli anni si farà

Scelta non definitiva, grazie al cielo: nel 1985 è di nuovo a Sanremo, seppure tra le riserve, con «Spaccami il cuore» di Paolo Conte. Parteciper­à invece nel 1989 («Almeno tu nell’universo»), nel ’90 («La nevicata del ’56»), nel ’92 («Gli uomini non cambiano») e nel ’93 («Stiamo come stiamo», in duetto con la sorella Loredana). Nel frattempo altri litigi, altri passaggi di etichetta, un progetto con Mina che non si realizzerà.

Nel ’95, durante un tour nazionale, si ritira a Cardano al Campo, in provincia di Varese, nell’appartamen­tino in cui abita per

sempre più roca e sofferta. I quattro mesi di carcere nel ’69 in Sardegna per una sigaretta di marijuana la segnano profondame­nte. Ma poi si riparte. Nel 1970 il Piper di Roma la vuole sul palco che ha lanciato Patty Pravo e arriva un nuovo nome: Mimì diventa Mia (ispirato dall’attrice Mia Farrow) e Berté lascia il posto a Martini (dall’aperitivo internazio­nalmente conosciuto). I primi successi si chiamano «Piccolo uomo» e «Minuetto», che rimarranno tra i suoi capolavori. Per lei scrivono Bruno Lauzi, Dario Baldan Bembo, Maurizio Fabrizio, i fratelli La Bionda, Franco Califano e Claudio Baglioni.

Nel ’74 la sua fama è europea: canta in francese, spagnolo e tedesco, convincend­o sia pubblico sia critica. Ma il successo porta in dote molte pressioni: Mimì reagisce, discute, litiga. Più volte si ritira all’ultimo momento dalla partecipaz­ione a Sanremo. Passa dalla Ricordi alla Rca, che le assicura maggior libertà nella scelta del repertorio, ma la Ricordi le chiederà poi un enorme risarcimen­to per inadempien­za contrattua­le. Molte canzoni restano nel cassetto: pezzi bocciati o esclusi e provini mai rifiniti, che decine di anni dopo alimentera­nno le raccolte postume.

Alla fine degli Anni 70 Mia inizia una tournée europea con Charles Aznavour ma i litigi con le case discografi­che proseguono e la nuova relazione con Ivano Fossati, che per lei scrive «La costruzion­e di un amore», sfocia in un rapporto tempestoso. La gola si ricopre di noduli: due interventi chirurgici la lasceranno senza voce per un anno mandando a monte un progetto con Pino Daniele.

Negli Anni 80 la cantante comincia a essere discrimina­ta perché nell’ambiente qualcuno diffonde la crudele diceria che porti sfortuna. Fossati nel 1982 la manda a Sanremo con «E non finisce mica il cielo», brano con cui Mia ottiene il Premio della critica istituito per l’occasione, che dopo la sua scomparsa le sarà intitolato. Ma l’intensità della sua interpreta­zione non basta ad allontanar­le l’idiozia superstizi­osa di alcuni colleghi, tanto da farle decidere nel 1983 di abbandonar­e le scene.

stare vicino al padre a cui si è riavvicina­ta. La ritrovano a casa senza vita, a letto, con la cuffia del mangianast­ri ancora nelle orecchie, innescando nuovi misteri. Uno dei quali è il fatto che non abbiano ancora dedicato un film o una fiction a questo tragico, talentuoso, avventuros­o personaggi­o.

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La piccola Mia (a destra) con le sorelle Leda (a sinistra) e Loredana in una foto del 1953; manca Olivia che nascerà cinque anni dopo.
TRE SORELLE (IN ATTESA DELLA QUARTA) La piccola Mia (a destra) con le sorelle Leda (a sinistra) e Loredana in una foto del 1953; manca Olivia che nascerà cinque anni dopo.
 ??  ?? UNA VOCE INCONFONDI­BILE
a Milano nel 1988, un anno prima del suo ritorno a Sanremo con «Almeno tu nell’universo».
45 Mia Martini (1947-1995)
UNA VOCE INCONFONDI­BILE a Milano nel 1988, un anno prima del suo ritorno a Sanremo con «Almeno tu nell’universo». 45 Mia Martini (1947-1995)
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Loredana (a sinistra) e Mimì Berté, qui in una foto dei primi Anni 80, sono nate entrambe il 20 settembre, la prima nel 1950, l’altra nel 1947.
STESSO GIORNO, STESSO MESE Loredana (a sinistra) e Mimì Berté, qui in una foto dei primi Anni 80, sono nate entrambe il 20 settembre, la prima nel 1950, l’altra nel 1947.
 ??  ?? AMORE DIFFICILE
Una rara foto di Mia con Ivano Fossati scattata a Roma nel 1978; in quell’anno il cantautore genovese scrive per lei «La costruzion­e di un amore».
AMORE DIFFICILE Una rara foto di Mia con Ivano Fossati scattata a Roma nel 1978; in quell’anno il cantautore genovese scrive per lei «La costruzion­e di un amore».
 ??  ?? LA RISCOSSA
Nell’89 Mia Martini vince per la seconda volta il Premio della critica con «Almeno tu nell’universo», uno dei suoi capolavori.
LA RISCOSSA Nell’89 Mia Martini vince per la seconda volta il Premio della critica con «Almeno tu nell’universo», uno dei suoi capolavori.
 ??  ?? SECONDA A SANREMO
Mia Martini sul palco del Festival di Sanremo nel 1992, appena premiata per «Gli uomini non cambiano», arrivata al secondo posto.
SECONDA A SANREMO Mia Martini sul palco del Festival di Sanremo nel 1992, appena premiata per «Gli uomini non cambiano», arrivata al secondo posto.
 ??  ?? FAMOSA ANCHE IN GIAPPONE
Un ritratto di Mia Martini scattato nel 1977 a Roma, nel look pittoresco dell’epoca. Nello stesso anno la cantante vincerà con «Ritratto di donna» il Festival mondiale della canzone popolare di Tokyo.
FAMOSA ANCHE IN GIAPPONE Un ritratto di Mia Martini scattato nel 1977 a Roma, nel look pittoresco dell’epoca. Nello stesso anno la cantante vincerà con «Ritratto di donna» il Festival mondiale della canzone popolare di Tokyo.

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