LA D’AMICO E I CORROTTI
Caro direttore, ho visto la scorsa puntata di «Dimartedì» su La7 e non potevo credere alle mie orecchie. Ilaria D’Amico, durante un dibattito su Stato e legalità, a cui partecipavano tra gli altri il noto magistrato Piercamillo Davigo e il filosofo Massimo Cacciari, ha detto testualmente: «Meglio sopportare qualche corrotto che non avere lo Stato rotto, io non sono più purista come un tempo...». Ha detto proprio così: meglio sopportare qualche corrotto e che non bisogna essere «puristi» su questo punto. Le pare normale? E poi mi chiedo anche: che c’entra Ilaria D’Amico, giornalista sportiva, in un programma nel quale si affrontano temi politici?
Marco Ferrini, Torino
A Ilaria è uscita una frase infelice, spero proprio che non volesse dire ciò che ha detto, ovvero che un po’ di corruzione tra i rappresentanti dello Stato possiamo anche sopportarla.
Sarebbe una follia, io su questo punto resto un... «purista»: tolleranza zero per tutti i corrotti. Su una cosa non sono d’accordo con lei, gentile Marco: a parte il fatto che tutti hanno diritto di esprimere la propria opinione, Ilaria è una giornalista che in passato ha anche condotto programmi di cronaca e politica. Certo, su argomenti come etica
dello Stato, corruzione, eccetera, è più interessante sentire i punti di vista di persone esperte e attente a quel che dicono, come Piercamillo Davigo o Massimo Cacciari. Che infatti sono rimasti di sasso davanti alle affermazioni della D’Amico.
DOPPIO VESPA Ho letto che il Presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, Roberto Fico, ha attaccato Bruno Vespa, che per non incorrere nel «tetto» degli stipendi in Rai si è fatto fare un contratto da «artista» (ben più remunerativo), ma che ora rivendica lo stato di giornalista (che non potrebbe sfondare il tetto degli emolumenti) per poter intervistare a «Porta a porta» i politici in campagna elettorale. Vorrei capire: Vespa è un giornalista o un artista?
Gianni Roffel, Lugano (Svizzera)
È tutte e due le cose, un grande giornalista e un ottimo uomo di televisione. E tra i personaggi
della tv da mettere in discussione, Vespa per storia professionale e capacità mi sembra uno degli ultimi a meritarlo.
CLAUDIO LIPPI, QUASI CUGINO Ho letto la bellissima intervista a Claudio Lippi che avete pubblicato nel numero scorso e sono rimasta colpita in particolare da una cosa: che Lippi abbia finito di pagare solo da poco un debito di tre miliardi contratto tantissimo tempo prima dal padre (ormai defunto), che fu vittima di una truffa. La cosa mi ha fatto riflettere sul carattere e il cuore di Lippi, che poteva rinunciare all’eredità e quindi anche al debito, ma che per onestà e rispetto nei confronti del padre e dei creditori ha deciso di saldare quanto doveva suo padre (e sottolineo suo padre, non lui). La seconda riflessione è che forse noi al di qua del televisore pensiamo sempre che gli artisti che vediamo in tv siano strapagati e che vivano senza