COME HAI DETTO CHE TI CHIAMI?
Tesoro, sei sicura che Arisa sia il nome giusto?
La più «vecchia» tra loro ha 8 anni. Sono le bambine battezzate Arisa, una cinquantina, dal 2009 in poi, da quel Festival di Sanremo che vide la cantante trionfare tra le Nuove proposte con «Sincerità». Prima il nome non esisteva. O meglio, qualcuno lo portava ma solo in Giappone: una coincidenza. Arisa è un nome d’arte e d’invenzione. Corrisponde infatti alle iniziali dei familiari della cantante, per l’anagrafe Rosalba Pippa: A come il padre Antonio, R dal suo nome, I e S dalle sorelle Isabella e Sabrina e di nuovo A dalla madre Assunta.
Dalle classifiche... all’anagrafe!
Non pochi nomi sono nati dal nulla o quasi, nel mondo della canzone. Attraverso i nomi degli interpreti negli ultimi anni l’Italia si è arricchita di oltre 300 Shakira (improvvisamente dal 2002, sulla scia di «Laundry Service»), quasi 150 Rihanna, un centinaio di Elodie e di Enya, una ventina di Anastacia, perfino una manciata di Dolcenera e di Nek (per i maschietti).
Attenzione a non pentirsi
Pur noti già per tutto il 900, altri pseudonimi o nomi abbreviati sono esplosi grazie al successo di chi li portava: Dalida 600 presenze, in gran parte nel 1960-61; Milva che da cinque all’anno è passata a 1.000 nel 1961; Mia, concentrata nei primi Anni 70, con le canzoni della Martini, e quasi 20 anni dopo Mietta. Tra gli uomini spicca Ringo, specie nel 1965-66, quando i Beatles vennero anche in Italia. Poi ci sono i nomi usciti dai titoli delle canzoni: Mandy (Barry Manilow), Irish (New Trolls), Eloise (Barry Ryan), Delilah (Tom Jones). Ma attenzione a certi esotismi di passaggio: una recente indagine ha rivelato che un genitore su quattro si dichiara pentito del nome dato al figlio o alla figlia.
A lato, la cantante