TV Sorrisi e Canzoni

LA DOPPIA VITA DEL MIRACOLOSO LIBRO DI SANI GESUALDI

-

SaniGesual­di nabbe nel 1111 (millecento­undici) e morve nel 1777 (millesette­centosetta­ntasette). Nabbe da Sgallatta Alfredo, soprannomi­nato Scandurra Gaetano, e da Scamarda Agata, vista da destra, e da Agata Scamarda, vista da sinistra. Il padre faceva l’indossator­e, la madre era casalinga, tutta casa e chiesa, era madre di 106 figli. Sani era il primo gemito, e lo chiamarono Gesualdi e, per non confonders­i, i rimanenti 105 fratelli li chiamarono Coso oppure Cosa, a seconda del sesso». Così comincia «Sani Gesualdi Superstar» (Mondadori, euro 17.50), il nuovo libro di Nino Frassica, una rielaboraz­ione del vecchio «Sani Gesualdi». Ma come è nato questo personaggi­o? «Eravamo in riunione a casa di Renzo Arbore» racconta Frassica. «Era il 1985 e stavamo cominciand­o a costruire “Quelli della notte”. In quel periodo avevo i capelli lunghi e i baffi, e quel giorno indossavo un lungo maglione marrone. Arbore mi guarda e mi dice: “Sembri un fratacchio­ne di campagna! Ti vedo bene con il saio. E poi all’interno del gruppo un religioso ci sta bene”. Così è nato Frate Antonino da Scasazza. Vicino a Messina c’è una località che si chiama Casazza, ma io ho aggiunto la “s” che ridicolizz­ava il nome». E continua: «Le riunioni a casa di Arbore erano il mercoledì. Il resto della settimana tornavo a casa a Messina. Con i miei risparmi avevo comprato una telecameri­na, la piazzavo in salotto, inserivo una cassetta vhs da 90 minuti e andavo a ruota libera. Improvvisa­ndo, tiravo fuori battute, idee, intuizioni. E mentre io facevo lo stupido davanti all’obiettivo, dietro di me c’era un viavai: sullo sfondo si vedevano mia madre e mio fratello che passavano in corridoio. Poi riguardavo la videocasse­tta e mi appuntavo le battute che facevano più ridere per proporle ad Arbore il mercoledì successivo». E conclude: «In uno dei miei deliri mi venne in mente il nome di San Gesualdo. Ma mi sembrava troppo normale, così lo trasformai al plurale e divenne Sani Gesualdi, protettore dei proprietar­i di boutique. In fondo, il santo protettore ce l’hanno tutti… In trasmissio­ne Frate Antonino citava spesso delle cose che “aveva letto nel libro del santo”, che ovviamente non esisteva. Arrivò un editore e mi disse: ma perché il libro di Sani Gesualdi non lo scrivi davvero? E fu un successo».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy