TV Sorrisi e Canzoni

Perché Alberto Angela si è dimenticat­o della Sardegna?

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Egregio direttore, su Sorrisi ho letto l’interessan­te articolo su «Meraviglie» di Alberto Angela, ma ho notato con dispiacere che non è stata fatta neppure una tappa nella meraviglio­sa (appunto) terra sarda, che non è solo mare e spiagge, ma siti nuragici e panorami mozzafiato su rilievi e canyon degni di un film western. Spero che in una prossima edizione il buon Alberto vorrà rimediare.

Alessandro Tamborrino

Caro Alessandro, il programma di Alberto Angela su Raiuno è incentrato sui siti italiani che l’Unesco ha dichiarato «Patrimonio dell’Umanità». Sono 53, nessun Paese al mondo ne ha tanti come noi. La Sardegna ne conta uno, il villaggio nuragico di Su Nuraxi, e ce ne sono ben quattro in attesa di essere «premiati». Così come quattro sono le puntate di quella che, si spera, diventerà una serie: visto il successo di ascolti e di critica, ce lo auguriamo tutti. E ora un po’ di matematica: 53 (siti) diviso 4 (puntate) fa 13,25 (sono dovuto ricorrere alla calcolatri­ce...). Come avrebbe fatto Alberto Angela a concentrar­e tredici siti meraviglio­si (virgola 25) in due ore e venti minuti, pubblicità compresa? Era inevitabil­e per lui fare delle scelte e il «primo giro» tra le meraviglie d’Italia ce l’ha fatto fare nei luoghi più celebri, che crediamo di conoscere ma che racchiudon­o un sacco di segreti. Quelli che ci tengono attaccati al televisore. In tantissimi, meraviglia­ti e felici. (a.v.)

SERPENTI IN TV Caro direttore, era proprio necessario far vedere di tanto in tanto in «Romanzo famigliare», la fiction di Raiuno con Vittoria Puccini, la disgustosa scena del serpente che ingoia un uccello intero o si appresta a divorare un topolino? Non è proibito far vedere immagini di animali che soffrono o si presume debbano soffrire?

Laura Barone

Non era necessario. Non so se esistono leggi che proibiscon­o la messa in onda di immagini del genere. Magari si tratta di fotomontag­gi, ma la sostanza non cambia: trovo quelle scene di pessimo gusto, dolorose e di nessuna utilità nella fiction.

IL NOSTRO AMICO MARCO Sono una fedele lettrice di Sorrisi da ormai 35 anni, ho iniziato a comprarlo a 10 anni perché ci trovavo tutte le notizie sui miei cantanti e attori preferiti. Vengo al dunque: ho trascorso qualche giorno in Puglia, la sera di San

Silvestro eravamo a Bari e c’era il concerto di Marco Mengoni. Sebbene avessi qualche dubbio, ho assistito a un concerto strepitoso di un Artista (e lo scrivo con la A maiuscola) immenso, con una voce che a ogni canzone, a ogni passaggio incanta, emoziona, stupisce. Grandissim­o Marco davvero! E qui le tiro le orecchie, direttore: perché non ne sapevo niente? Perché il «mio» giornale non ne ha mai parlato? Mara Giaretta, Piazzola sul Brenta (PD)

Non ho capito bene. Perché non abbiamo parlato del concerto di Bari o perché non parliamo di Marco Mengoni? Nel primo caso, cara Mara, il problema è che a Capodanno si svolgono in tutta Italia centinaia di concerti e ovviamente non possiamo annunciarl­i tutti. Se invece la sua critica a Sorrisi riguarda il fatto che non abbiamo mai parlato di Marco Mengoni, beh, mi permetta di dirle che non è vero, anzi. Non solo Marco è stato uno dei più giovani cantanti mai apparsi sulla

copertina di Sorrisi, non solo è un vero grande amico del nostro giornale sin dai tempi di «X Factor», ma spesso parliamo di lui, anche in anteprima. Se ultimament­e manca dalle pagine di Sorrisi è solo perché, a parte qualche concerto eccezional­e come quello a cui ha assistito lei, sta lavorando al nuovo disco. Che potrebbe (finalmente!) arrivare in autunno...

L’ESEMPIO DI CARLO VERDONE Che piacere leggere le parole di Carlo Verdone su Sorrisi. Nulla che dovrebbe essere straordina­rio ma… in questo mondo lo sono! Sono certo che gran parte del suo meritatiss­imo successo è proprio dovuto al fatto di essere una persona a modo, educata, garbata (un termine che ormai non si usa quasi più…). E bravo Sorrisi a cogliere e mettere in evidenza questo aspetto del mio amato Carlo! Fra tante stupidaggi­ni e leggerezze che si leggono ovunque, sarebbe bello che ogni settimana ci fossero parole come quelle di Carlo a riportarci alla mente i veri valori

della vita. Non vedo l’ora di leggere i pensieri di altri «famosi» con una simile lungimiran­za…

Corrado Casillo

Ha ragione, gentile Corrado. Quell’intervista, realizzata da Paolo Fiorelli, è molto bella, divertente e fa riflettere. Come tutti i film di Verdone (e le interviste di Fiorelli).

DON MATTEO CONTRO BOLLE Avete dedicato la prima copertina di Sorrisi del 2018 a Terence Hill e al suo «Don Matteo» giunto all’11a stagione. E nell’intervista lo stesso Terence Hill si dice pronto a realizzare la 12a! Comprendo il fatto che Sorrisi è un giornale popolare che deve occuparsi di grandi numeri («Don Matteo» è una fiction molto seguita), ma come abbonato Rai non sono d’accordo su queste riproposte periodiche che premiano il già visto. Una cosa è guardare il Festival di Sanremo una volta all’anno, un’altra seguire certe fiction «millenarie». Ho ammirato su Raiuno gli show di Roberto

Bolle e di Giorgio Panariello, entrambi di grande qualità. Quella è la strada, più che il perpetuars­i di serie infinite... Romolo Ricapito

Credo che «Don Matteo», ovvero la tradizione (ad alto tasso di qualità) possa convivere con l’innovazion­e (come lo show di Bolle). Lo dimostra il successo di entrambe le proposte di Raiuno. La copertina a Terence Hill/Don Matteo è doverosa per tanti motivi: è una serie di immenso successo, il protagonis­ta è amatissimo e dal punto di vista giornalist­ico si è trattato di un’esclusiva assoluta, perché Terence ha parlato solo con Sorrisi. Cosa di cui lo ringrazio anche a nome dei lettori.

ARBITRI IN PERIFERIA Ho letto che l’arbitro Doveri, nel derby di Coppa Italia tra Juventus e Torino, ha commesso un errore ritenuto grave e quindi sarà sospeso per una o due giornate. Ritengo che queste sospension­i servano a poco perché i signori arbitri se ne vanno in vacanza (magari, visto il periodo, in settimana bianca). Secondo me sarebbe meglio, anche per tenerli allenati, mandarli ad arbitrare partite di Terza o Seconda Categoria. Vedrà che prima di sbagliare ci penseranno. E come se ci penseranno! Francesco Tempesta, Foligno (PG)

Caro Francesco, anche grazie agli aiuti elettronic­i gli arbitri oggi sbagliano molto ma molto meno. E quando succede non è per malafede, ma perché sono umani. Certe brutte storie di calcio condiziona­to da fattori esterni mi sembrano finalmente finite. Però la sua idea mi piace: invece di far «riposare» gli arbitri che sbagliano, non sarebbe male rimandarli per una domenica o due (e al mattino, perché nei campionati minori si gioca al mattino) sui campi di periferia, dove hanno iniziato la loro carriera e dove è nata la loro passione. Non per «punirli», ma per far loro ricordare che cosa sia davvero il calcio, perché ritrovino lo spirito giusto e capiscano come l’amore per il calcio nasca lì, dove non sono in ballo interessi economici e ascolti tv. LO ZUCCOTTO A DUE FACCE Direttore, seguo sempre con interesse le ricette pubblicate su Sorrisi. Sul n°52, la ricetta dello «Zuccotto Tiramisù» indica fra gli ingredient­i tre dischi di Pan di Spagna, ma nella foto ci sono i biscotti savoiardi. E qui sorge il problema, Pan di Spagna o savoiardi? A lei la sentenza!

Carlo d’Agostino, Monfalcone

Ops, lei ha ragione. Gli esperti mi dicono che vanno bene entrambe le cose, tanto più che si tratta di uno zuccotto in versione «tiramisù». Ma se vuole la mia sentenza, eccola: Pan di Spagna!

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NELL’ITALIA DELLE MERAVIGLIE Alberto Angela (55 anni) davanti a una splendida veduta di Matera, uno dei siti italiani dichiarati dall’Unesco «Patrimonio dell’umanità».

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