TV Sorrisi e Canzoni

Il vegetale

Esce il film che ha fatto incontrare il cantante di «Andiamo a comandare», il regista di Zalone Gennaro Nunziante e... Montalbano

- di Barbara Mosconi

Nei cinema il primo film di Fabio Rovazzi ...

Uno, Gennaro Nunziante, è il regista che ha firmato tutti i successi di Checco Zalone, da «Cado dalle nubi» a «Quo vado?» («Io sinceramen­te non sono mai andato a strombazza­re gli incassi prima e non farò, nel caso, drammi ora. Questa è un’altra cosa, è ripartire da zero» ci spiega). L’altro, Fabio Rovazzi, è diventato l’idolo dei ragazzini: con le sue canzoni, da «Andiamo a comandare» a «Volare», ha ottenuto milioni di clic sul web («Grazie ai bambini mi conoscono un po’ tutti»). Ora le loro carriere si uniscono in un film che esce nei cinema il 18 gennaio. Titolo scelto: «Il vegetale». Come nasce questo progetto? Tutto è partito quasi un anno fa. Racconta Gennaro Nunziante: «Vedevo troppi film scritti da adulti per i giovani e mai un film per giovani scritto da giovani, per cui ho pensato subito a Fabio Rovazzi per raccontare la sua generazion­e».

Perché proprio Rovazzi? «Avevo visto un suo video su Internet e il suo modo di reagire a un tipo che lo aggrediva mi era piaciuto». Per intendersi il video era quello del brano «Tutto molto interessan­te» e il tipo era l’attore Fabio De Luigi. «Ci siamo incontrati e abbiamo cominciato a conoscerci. Non c’era la voglia di sfruttare cose musicali e cose del web: le canzoni di Rovazzi non solo mi piacciono, ma le trovo di grandissim­a modernità, anche se non rientravan­o nel progetto. Mi interessav­a realizzare una commedia gentile e tranquilla». Conferma Rovazzi: «Qualche mese fa mi ha telefonato Nunziante e il giorno seguente ci siamo visti a pranzo e mi ha presentato questa storia. Aveva bisogno di una figura giovane capace di interpreta­re un personaggi­o che subisce, e io avevo questa cosa qua: ho scoperto che a subire sono molto bravo...».

Da qui il titolo, «Il vegetale», è venuto di conseguenz­a. Spiega il regista: «Fa riferiment­o alla relazione fra padri e figli. I padri pensano che i figli “vegetino” e non facciano nulla dalla mattina alla sera, invece sono i padri che hanno

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