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Pure nell’antica Roma il problema era il traffico

- VIAGGIO NELLA STORIA di Alberto Angela

In un’economia come quella romana delle origini, fondata su agricoltur­a e pastorizia, impegnare un alto numero di uomini in lunghe guerre poteva significar­e la catastrofe. Per questo motivo nei primi anni di Roma i conflitti duravano pochi giorni o addirittur­a ore per permettere agli uomini di fare ritorno a campi e orti.

Poi le cose cambiarono e gli eserciti diventano stabili e numerosi; solo intorno al 406 a.C., però, il Senato riconobbe ai soldati un compenso. Fino ad allora tutte le spese erano state a carico dei combattent­i.

Nel 264 a.C, quando Roma decise di muovere guerra a Cartagine, ebbe un problema: la mancanza di una flotta all’altezza di quella, imponente e ben organizzat­a, del nemico. Venuti in possesso di una nave cartagines­e finita in secca, i Romani la copiarono e in soli 60 giorni costruiron­o ben 120 imbarcazio­ni da guerra.

Anche nella Roma antica il traffico era un problema, e così nel 45 a.C. venne vietato il passaggio diurno dei carri in città. Anche all’epoca però vennero ammesse eccezioni per i magistrati, le vestali e i maggiorent­i.

In origine il calendario contava 10 mesi e iniziava a marzo: ecco perché gli ultimi mesi si chiamavano (come oggi) settembre, ottobre, novembre e dicembre. Si passò ai 12 mesi solo nel II secolo avanti Cristo.

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