Abbaiare è un diritto, ma...
Se Fido «parla» troppo, i vicini si arrabbiano: un avvocato spiega cosa dice la legge
N ei giorni scorsi una sentenza della Corte di Cassazione ha multato il proprietario di due setter: la sua scelta di costringerli a indossare il cosiddetto «collare antiabbaio» è stata considerata un maltrattamento. Ma cosa dice la legge sul diritto dei cani ad abbaiare? Lo abbiamo chiesto all’avvocato Maria Silvia D’Alessandro, responsabile dell’Ufficio legale della Leidaa (Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente). «Il codice civile si limita a stabilire che i rumori in generale, non solo l’abbaiare dei cani, non devono superare la soglia della “normale tollerabilità”. Si ha disturbo della quiete pubblica solo quando i rumori prodotti sono costanti, acuti, specialmente nelle ore di riposo, e disturbano concretamente la generalità dei vicini e non un numero limitato di “ipersensibili”».
Se i condomini protestano
«Nel caso in cui si arrivi alla lite, sarà il giudice a decidere sul caso concreto. I vicini possono rivolgersi ai vigili urbani e questi ultimi effettuare sopralluoghi e proporre sanzioni amministrative, secondo le previsioni (assai varie) dei regolamenti dei singoli comuni. Possono però ricorrere anche all’autorità giudiziaria per l’accertamento di responsabilità civili (articolo 844 del Codice civile relativo al divieto di immissioni) o penali (reato di disturbo del riposo delle persone, articolo 659 Codice penale) per ottenere la cessazione della cosiddetta turbativa, oltre al risarcimento dei danni. Tra le conseguenze potrebbe esserci anche l’ordine di allontanare l’animale».
Nessuno ci può separare…
Ma nessuno può impedirci di tenere un animale domestico, anche se viviamo in un condominio. «L’articolo 1138 del Codice civile prevede che le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali domestici» conclude l’avvocato. «Perciò la delibera condominiale che limiti l’accesso dell’animale alle parti comuni, come l’ascensore o le scale, può essere soggetta ad annullamento da parte del giudice».