L’isola dei famosi
«Vivo questo reality con tutto me stesso e sono felice. Anche se mi mancano mio figlio Santiago e la cucina italiana»
Parla Stefano De Martino, l’inviato
Aseparare Stefano De Martino dall’Italia ci sono 9.592 chilometri, sette ore di fuso orario e un collegamento Internet ballerino che rende un’impresa quasi impossibile parlare con lui. Ma stoico come si addice al suo ruolo, l’inviato in Honduras de «L’isola dei famosi» riesce a trovare un angolino dove il cellulare ha campo per raccontarci come sta andando questa nuova avventura: «Sono molto contento. Si è creato un bel gruppo con le 150 persone della produzione. E i risultati ci stanno dando grandi soddisfazioni».
Ora che sei laggiù, puoi dirci se l’esperienza che stai vivendo è come te la immaginavi?
«Assolutamente sì. Con i ragazzi che lavorano assieme a me è come se stessimo vivendo un’Isola dentro “L’isola”. Non stacchiamo quasi mai e stiamo sempre insieme. Parliamo del programma, testiamo le prove, montiamo i filmati del day time, scopriamo attraverso i video chi regge tra i naufraghi e chi invece cede… Me lo immaginavo proprio così, con tutte le difficoltà del caso».
A questo proposito, qual è la cosa più difficile del tuo lavoro?
«Non riuscire ad avere un contatto visivo con Alessia durante la diretta rende tutto molto complicato. Il collegamento con Milano è impegnativo, perché non vedo quello che accade in studio e sento quello che dicono con alcuni secondi di ritardo. Il mio obiettivo è riuscire a gestire questo “tempo tecnico” in modo tale che da casa non se ne accorgano quasi. È un’ottima scuola e sto imparando tanto».
Nella prima puntata l’opinionista Mara Venier ti ha «criticato» perché eri troppo vestito. Nella seconda ti abbiamo visto più «scollacciato». Hai seguito il suo consiglio? «Con Mara mi diverto e si scherza molto, ci piace giocare tra di noi. Siamo molto affiatati, anche perché la conosco bene al di là del personaggio televisivo. È una persona genuina come me, dice sempre quello che pensa. Lei mi vorrebbe più “spogliato”, però il mio ruolo non me lo consente. E poi mi sentirei a disagio a condurre in costu- me. D’altra parte, di nudi ci sono già i naufraghi ( ride). E comunque non mi faccio condizionare dai giudizi altrui, semmai dalle condizioni atmosferiche! Qui piove di continuo. Da quando sono in Honduras (Stefano è partito lo scorso 15 gennaio, ndr) ci sono stati soltanto tre giorni di sole. Ma anche se c’è bel tempo ci copriamo per non essere divorati dagli insetti». La tua giornata tipo in Honduras? «Adattarmi al nuovo fuso orario non