CLAUDIO INCORONA
ERMAL META E FABRIZIO MORO
DOPO CINQUE SERATE DI SPETTACOLO, MUSICA ED EMOZIONI, È ARRIVATO IL VERDETTO: VINCE LA CANZONE NON MI AVETE FATTO NIENTE
Sono le 2.48 di sabato notte. I vincitori del 68 º Festival di Sanremo, Ermal Meta e Fabrizio Moro, entrano nella redazione di Sorrisi accolti da un lungo applauso, sulle note della loro canzone «Non mi avete fatto niente». C’è ancora qualche coriandolo tra i capelli e sulle loro giacche. Sono esausti ma felici. Gli occhi segnati da giorni di sonno centellinato con il contagocce, di pasti sregolati, di chilometri macinati tra un’intervista e un’altra. «Da tre giorni vado avanti a toast e focaccia» dice Fabrizio Moro. «Non vedo l’ora di andare a mangiare un piatto di pasta e bere un buon bicchiere di vino».
I ragazzi si abbracciano. I loro occhi stanchi, che adesso sorridono, nei giorni scorsi sono stati velati da un’ombra di preoccupazione: durante la settimana di gara il brano vincitore ha rischiato di essere eliminato (vedi a pagina 40). Ma ora è il momento di festeggiare. «Il primo pensiero che mi è venuto in mente dopo la proclamazione è stato: “Oddìo, speriamo che mia mamma non si agiti troppo e non si senta male dalla gioia”» racconta Ermal Meta. E svela: «La prima a scrivermi è stata Maria De Filippi: “Sono super felice per te!”. Il secondo sms che ho ricevuto è stato quello di Carlo Conti: “Grandissimo! Sono davvero felice per te e per Fabrizio!”». Intanto il telefonino di Moro non smette di fare «bip». «Arrivano messaggi in continuazione: quando finisce questo delirio li leggerò uno a uno» promette. E aggiunge: «Il primo è stato “Sei forte papà”, quello di mio figlio Libero». E proprio a lui, sul palco dell’Ariston, Moro aveva dedicato la vittoria. Che però desidera condividere anche con il terzo autore del brano, Andrea Febo. Il ringraziamento di Ermal invece è andato alla Mescal, la sua casa discografica: «Ha creduto in me quando nessuno lo faceva» dice emozionato. «Ora ho solo voglia di correre ad abbracciare mamma Mira e mio fratello Rinald: li ho intravisti prima ed erano commossi».
E pensare che questo brano non era nato per essere portato a Sanremo. «Il pezzo» spiega Fabrizio «è scaturi-
to dalla paura che ha contaminato tutti noi in questo momento storico. Siamo partiti da una lettera aperta di un uomo, marito di una vittima dell’attentato terroristico del Bataclan nel 2015 a Parigi. Un uomo che quella sera ha perso la moglie, madre di sua figlia di 17 mesi, ma nonostante tutto decide di non odiare. La lettera terminava con questa frase: “Non mi avete fatto niente”. Da lì è nata una canzone che è la fotografia del nostro tempo».
Fabrizio ed Ermal si sono conosciuti l’anno scorso proprio a Sanremo. Adesso rappresenteranno l’Italia alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest a Lisbona, a maggio. Insomma, il loro messaggio di pace è arrivato dritto al cuore della gente. E ora si prepara a varcare i confini. Intanto in redazione arrivano anche Lo Stato Sociale e Annalisa. Sono le 3.25: una foto ricordo e a Sorrisi iniziano i festeggiamenti.