TV Sorrisi e Canzoni

La maglia rosa

- di Aldo Vitali

Il liceo che ho frequentat­o a Lucca era in un palazzo storico malandato. Le aule erano buie, in inverno dagli infissi settecente­schi entravano venti polari, la palestra (volendo con uno sforzo di immaginazi­one chiamarla così) era lunga e stretta come il vagone di un vecchio tram e l’unico esercizio fisico possibile in quello spazio angusto erano le flessioni, ammassati uno sull’altro. I prof ci davano del lei, la preside faceva solo una cosa: sospendere sempre i soliti (indovinate chi?). Ma noi studenti eravamo un po’ cretinetti e ci divertivam­o lo stesso. La campanella era una vera campana, col battente e la corda, e sembrava suonare sempre a morto come nei film western: due studenti (indovinate chi?) vennero puniti perché tagliarono la fune così in alto che il bidello non ci poteva arrivare nemmeno in piedi su una sedia (e per un giorno le ore di lezione non finirono mai). Facevamo una gara: chi prendeva il voto più basso nel compito in classe, durante quello successivo doveva indossare una maglia rosa, come il primo in classifica al Giro d’Italia. L’effetto, in quel cupo grigiore, era esilarante. Non era illegale, ma i prof non sopportava­no la maglia rosa e fioccavano le punizioni. Ora a fare lezione nei licei ci va J-Ax (c’è un bellissimo articolo a cura di Alex Adami a pagina 46). E gli studenti, non più «costretti» alle monellerie, preparano per il rapper domande intelligen­ti e argute. Le cose sono decisament­e migliorate.

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