TV Sorrisi e Canzoni

Maria De Filippi

Racconta a Sorrisi i tanti cambiament­i ad «Amici»: «Ho rivoluzion­ato tutto»

- di Giusy Cascio foto di Fabrizio Cestari

«Partiamo, dai». Non si perde mai in chiacchier­e Maria De Filippi, va subito al sodo: sabato 7 aprile su Canale 5 comincia il «Serale» di «Amici» ed è ora di parlare della «rivoluzion­e» (vedi box alle pagine 30-31).

L’edizione numero 17, scaramanzi­a o meno, sarà piena di novità?

«Scaramanzi­a a parte, sì.

La più importante, secondo lei?

«La scelta che abbiamo fatto è poco da sabato sera: non avremo direttori artistici. Emma ed Elisa erano nomi di richiamo per il pubblico e sono state molto importanti negli ultimi “Serali”. Ma quest’anno vogliamo mettere al centro i ragazzi».

In più, c’è la diretta.

«Sì, il televoto del pubblico da casa obbliga alla diretta. La diretta è nata come un’esigenza per questo, non per altro».

Che cosa apprezzerà il pubblico nei ragazzi?

«Il fatto che si metteranno in gioco di più. Con Emma ed Elisa erano più “protetti”. Non si esponevano in prima persona: se venivano attaccati per le scelte stilistich­e o gli arrangiame­nti ne rispondeva­no Emma ed Elisa che facevano loro da scudo. Quest’anno i ragazzi non godono dello stesso privilegio: hanno dei preparator­i che fornisce la scuola, ma non più le due artiste che stanno accanto a loro e si fermano a guidarli oltre l’orario di studio. Dovranno cavarsela da soli, insomma. Con tutte le loro fragilità e le loro insicurezz­e».

E il giudizio può essere severo.

«Perciò abbiamo pensato a due commission­i. Una è quella interna, formata dai professori della scuola. Una è esterna e, allo stato dell’arte, è composta da sei commissari: Heather Parisi, Giulia Michelini, Simona Ventura, Ermal Meta, Marco Bocci e Alessandra Amoroso».

Da dove nasce l’idea di avere due commission­i?

«Quest’anno i ragazzi non sono stati scelti dagli insegnanti, ma da una commission­e esterna ( diversa da quella del “Serale”,

ndr). I prof quindi se li sono “ritrovati” e hanno nei confronti di ciascuno di loro dei giudizi molto diversi. C’è chi ne apprezza uno, chi un altro: il preferito non coincide quasi mai. Piano piano si sono formati delle idee difficili da cambiare. La commission­e esterna nasce per evitare una sorta di pregiudizi­o. Un commissari­o esterno vede l’esibizione per ciò che è, senza sapere tutta la cronistori­a del rapporto del ragazzo con Alessandra Celentano o con Carlo Di Francesco. Quindi dovrebbe dare un giudizio scevro da opinioni pregresse».

È lo stesso principio degli esami di maturità?

«Esatto. Siamo ripartiti proprio dal concetto della Maturità a scuola».

Lei si ricorda come andò la sua?

« Come no!

Io portavo Latino e Storia e sono stata interrogat­a da un commissari­o esterno. Per questo ho avuto un bel voto rispetto alla mia media scolastica: 52 ( all’epoca il massimo era 60, ndr). Dai miei prof non l’avrei mai preso».

Perché?

«A scuola facevo casino e mi hanno dato anche sette in condotta. Il membro interno non avrebbe avuto grandi parole a mio favore».

In questa stagione di « Amici » il motto è «Tutti i colori del talento».

«Perché è un’edizione particolar­e: Bryan è colombiano, Lauren è americana, Emma viene da Malta. Ci avevo già pensato l’anno scorso, perché i ragazzi di oggi sono molto più internazio­nali di una volta: sentono musica e guardano video con stili di ballo che vanno oltre il nostro Paese».

Cosa dobbiamo aspettarci da Luca Tommassini che subentra a Giuliano Peparini nel ruolo di direttore artistico?

«Sono entrambi grandi profession­isti. Giuliano ha un’anima teatrale, riflessiva. Luca è un estroverso, nasce con la television­e. Sono due cose completame­nte diverse, penso».

Può anticiparc­i alcuni ospiti?

«Nella prima puntata ci sarà Laura Pausini».

Tra «Tú sí que vales» e «C’è posta per te» è riuscita a colleziona­re 23 prime serate vincenti negli ascolti. In che modo gestisce questo primato?

«Male ( ride). Quando preparo le trasmissio­ni non mi baso mai su ciò che fa la concorrenz­a.

Anche anche perché d’estate, le preparo quando non molto ho idea successo di cosa non ci è così sarà scontato, dall’altra neanche parte. Il per Qualsiasi un nanosecond­o». cosa lei faccia in tv, persino cambiare la montatura degli occhiali, viene interpreta­ta come un colpo di genio, studiato. È sempre così? «Ma assolutame­nte no».

Neanche i famosi otto minuti di porta nera nell’ultima puntata di «C’è posta per te»? (Maria per convincere faccia a faccia un ospite al confronto con la madre si era allontanat­a dallo studio, e una telecamera fissa aveva inquadrato una porta nera chiusa senza che al pubblico fosse dato sapere quel che stava realmente succedendo).

«Neanche: in quel silenzio non c’era niente di studiato. Io stessa ero in attesa di capire che intenzioni avesse l’ospite. Quel signore era scappato senza darmi un perché e mi ha spiazzato. E in realtà la pausa è durata 25 minuti: con il montaggio ne abbiamo lasciati otto per restituire televisiva­mente quell’attesa. Perché è la verità della storia».

Passando a qualcosa di più frivolo: di lei colpiscono anche i cambi di look. La vedremo mai con un colore di capelli diverso?

«Sinceramen­te no. Non mi piace seguire l’andazzo che c’è ora dei capelli a strisce, dei capelli viola. Non lo facevo neanche a 16 anni».

Sui social network lei è venerata quasi come una dea pagana. Che effetto le fa?

«Questa cosa mi diverte: le immagini e i miei profili falsi sui social network mi fanno ridere. Però rimango un po’ basita per come ultimament­e vengono usati i social. Non capisco la mania di riprenders­i dal mattino alla sera: ogni giorno siamo già in tv, forse non è così necessario essere anche sul web. Ci sta se a mostrarsi sono Madonna o Beyoncé, vere star della musica e del

cinema. come “No Ma Maria, io preferisco io esco” nascano che slogan dai ragazzi che guardano Tina Cipollari a “Uomini e donne” il pomeriggio. La dea pagana non sono io, ma i programmi che faccio e i loro protagonis­ti».

Ci tolga una curiosità da «vicini di casa»: lei è mai stata a cena o a pranzo fuori con Tina Cipollari, Gemma Galgani e Giorgio Manetti di «Uomini e donne»? «Mai. Li vedo solo in trasmissio­ne, nell’esatto momento in cui li vedete voi». Lei studia molto i canali e i network esteri, non è vero? «Sì. E vorrei farlo di più, purtroppo ho tempo solo d’estate».

Dopo aver portato in Italia da produttric­e «Temptation Island», di recente le è capitato di adocchiare un altro format che le piace?

«Trovo molto brava Jennifer Lopez in “World of Dance”, il format in cui lei va in giro per il mondo a caccia di talenti. Lo avrei fatto di corsa, ma è impossibil­e da realizzare qui in Italia, in una realtà troppo piccola come la nostra».

Domanda di rito: anche quest’anno, come ogni anno, le hanno chiesto di scrivere la sua biografia?

«Puntualmen­te. Ma io non ci penso proprio ( ride). Credo che gli scrittori siano altri, ecco». Magari, quindi, ci può svelare che libro c’è sul suo comodino.

«Sto per iniziare “Il segreto di Pietramala”, il primo romanzo di Andrea Moro, un mio compagno di liceo a Pavia che ora fa il professore all’università».

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Maria De Filippi conduce «Amici» dal 2001. Questa è la 17a stagione.

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