E Nerone inventò il «reddito di cittadinanza»
L’imperatore Nerone si chiamava Lucio Domizio Enobarbo e nacque nel 37 dopo Cristo.
Conquistato il potere a soli 17 anni, si liberò di chiunque potesse ostacolarlo: il fratellastro Britannico, la madre Agrippina, la prima moglie Ottavia e l’istitutore Seneca.
La sua sinistra fama è legata soprattutto al terribile incendio che devastò Roma nel 64: un rogo che in varie fasi si protrasse per nove giorni causando migliaia di morti e la distruzione di gran parte della città. Non tutti gli storici concordano però sul fatto (che a lungo è stato dato per scontato) che sia stato davvero l’imperatore a farlo appiccare.
Spietato con i nemici, Nerone dimostrò almeno inizialmente una certa attenzione per i più deboli: una delle sue prime scelte come imperatore fu quella di assegnare a ogni cittadino 400 sesterzi e una razione di frumento gratis ogni mese.
Amante degli spettacoli, si esibiva come cantante, attore e ballerino convinto di avere grandi doti artistiche.
Nerone fece costruire alcune delle meraviglie artistiche più importanti di Roma, a partire dalla Domus Aurea, lo sfarzoso palazzo imperiale di 16 mila metri quadrati.
Inviso ai più e dichiarato «nemico pubblico», si uccise tagliandosi la gola con l’aiuto di un servo nel 68.