Ma chi l’ha detto che i panini sono tutti uguali?
Pranzare con un sandwich non è mai una scelta dietetica, ma molto dipende da quale pane si sceglie. Ecco pregi e difetti delle tipologie più diffuse
Pancarrè (300 calorie per 100 grammi): è un pane speciale destinato alla lunga conservazione per cui contiene grassi, zuccheri e additivi che lo rendono morbido ma allungano i tempi digestivi. Meglio consumarlo caldo: con la tostatura diventa più digeribile, a differenza del pancarrè freddo tipico dei tramezzini che, in genere, si piazza sullo stomaco!
Pane arabo (270 calorie per 100 grammi): la sofficità spinge a non masticarlo a sufficienza e a consumarlo in pochi bocconi. Così gli enzimi della saliva, deputati a «predigerire» gli amidi, non riescono ad agire. Per questo, l’arabo può essere una scelta valida, a patto di masticarlo bene. Pan focaccia (390 calorie per 100 grammi): con questo pane, ricco di grassi, la farcitura deve essere «magra» e con tante proteine. Sono perfetti bresaola, tonno al naturale e gamberetti, con verdure. Il peggio del peggio dal punto di vista nutrizionale? Focaccia con salame o con speck e brie! Pane francesino (280 calorie per 100 grammi): è il pane ideale purché sia ben cotto e croccante, e non con la mollica umida e spugnosa. Richiede una laboriosa masticazione, importante per digerire bene ma dare un maggior senso di sazietà. L’assenza di grassi lo rende perfetto con formaggi e verdure.
Piadina (340 calorie per 100 grammi): è piuttosto calorico perché contiene strutto. L’aggiunta di formaggio nella farcitura aumenta il valore energetico così come il tempo di permanenza nello stomaco (fino a 5 ore). Perfetto solo per chi, nel pomeriggio, non ha tempo per uno spuntino.