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Aldo e Alda, nomi di altri tempi

- di Enzo Caffarelli

Il nome Aldo è probabilme­nte di origine longobarda o comunque germanica, ed è ciò che rimane di vari nomi composti: deriva da «alda», che significa alla lettera «vecchio» ma che in ambito onomastico va interpreta­to come «saggio, esperto», dato che si collega al verbo «alan» («nutrire», «crescere»), da cui l’idea dell’adulto ricco di esperienza. In alcuni casi la voce si è confusa con «ardo» (Bernardo, Leonardo, Riccardo), dove invece alla base c’è «hardhu» («forte»); con «alde» (Aldighiero, Aldobrando), che proviene da «hildjo» («battaglia») o, ancora, con «walda» (Marcovaldo, Valdemaro), che ha come significat­o originario «potente». Aldo è poi presente in altri nomi, oggi rarissimi, come Aldea, Aldegardo, Aldegonda, Aldemar, Aldena, Alderico, Alderisio, Aldiero, nei suffissati Aldino e Alduccio, e nei composti Aldobello, Aldogiovan­ni e Aldamaria.

Un classico del Novecento

Il nome Aldo è stato portato nel XX secolo da quasi 150 mila italiani, ponendosi al 44° posto in classifica; i maggiori successi sono tra il 1912 e il 1929, e in particolar­e dal 1922 al 1925 quando ha occupato la 16a posizione tra i nomi più usati. Il femminile Alda è stato assegnato a 20 mila bambine, Aldina a quasi 7 mila. I composti più numerosi: Aldamaria quasi 500, Aldomario 290, Aldogiovan­ni 230. Nel secondo dopoguerra Aldo è sceso sempre più: tra la fine del Novecento e l’inizio del XXI Secolo si registrano infatti soltanto poche decine di attribuzio­ni.

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