TV Sorrisi e Canzoni

Le «fake news» della Storia

Il prof Alessandro Barbero, conduttore di «a.C.d.C.», ci svela le bufale del passato

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«Si parla tanto delle “bufale” che girano in Rete. Col mio programma ho dimostrato che esistono da secoli» dice il «prof» di Rai Storia di Elisa Umbro

Per gli appassiona­ti di storia è a suo modo una star. Professore universita­rio, scrittore di saggi e romanzi storici, Alessandro Barbero oltre a far parte del comitato scientific­o di Rai Storia, conduce la trasmissio­ne più vista della rete, «a.C.d.C.», in onda ogni giovedì alle 21.10. «Se tanti mi ringrazian­o per avergli fatto amare la storia il merito è tutto di Piero Angela» racconta. Piero Angela?

«Anni fa stava preparando una puntata di “Superquark” su Carlo Magno e mi chiese una consulenza che, dopo il primo incontro, si trasformò nella rubrica “Dietro le quinte della Storia”. Unica condizione posta dagli autori: vestirmi più elegante. Forse avevo uno stile troppo casual...».

È più facile essere professore andando in tv o andare in tv da professore?

«La seconda! In questo momento in Italia i professori sono poco stimati, ma ecco che compaiono in tv, a parlare della propria materia di studio, e subito essere docenti diventa lo status più prestigios­o: perché siamo fra i pochi a sapere di cosa parliamo».

Sa di avere una comunità di fan molto attiva sui social? «Sì, lo so, come il gruppo Facebook “Le invasioni barberiche” ( ride). E pensare che quando ho iniziato non immaginavo di parlare a persone reali: poi però mi sono accorto che l’affetto di uno studente universita­rio è lo stesso che prova il pubblico televisivo ed è molto bello, perché significa che quello che faccio serve davvero a

qualcosa».

A chi pensa che sia inutile studiare la Storia cosa risponde?

«La Storia è il catalogo di tutte le cose successe prima di noi e conoscerle dà profondità al nostro sguardo, così come ci fa capire perché certi eventi si sono verificati solo nel passato mentre altri continuano a ripetersi». Come storico spesso smaschera le «fake news» («notizie false») della Storia: la più clamorosa, secondo lei? «Di certo l’idea del Medioevo come di un’epoca di sola ignoranza e barbarie ( ma nei box a lato Barbero ce ne racconta altre sei, ndr) ». Come si può riconoscer­le? « È necessario avere spirito critico e imparare a valutare bene le fonti, cercando di ricostruir­e cos’è successo».

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