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Eurovision Song Contest/1

Ermal Meta e Fabrizio Moro rappresent­ano l’Italia nella gara canora di Lisbona .....

- di Francesco Chignola foto di Pigi Cipelli

Ermal Meta e Fabrizio Moro sono pronti a partire. Il 12 maggio, dopo un’intensa settimana di prove e interviste, rappresent­eranno l’Italia all’Eurovision Song Contest, la più grande gara canora mondiale, seguita da 180 milioni di spettatori. Sul palco dell’Altice Arena di Lisbona canteranno «Non mi avete fatto niente», il brano con cui meno di tre mesi fa hanno trionfato a Sanremo. E con cui ora vogliono conquistar­e il cuore dell’Europa.

Sapevate già di voler andare all’Eurovision prima di vincere il Festival?

META: «Ne avevamo parlato, sì. Questa canzone per alcuni Paesi colpiti dalla guerra ha un messaggio persino più forte. L’Eurovision è la sua cornice ideale».

Per regolament­o avete ridotto la lunghezza del brano. È stato difficile?

MORO: «Abbiamo tolto una parte strumental­e. Per noi era importante non rinunciare a nessuna parte del testo, lasciare integro il messaggio. È la cosa a cui teniamo di più».

Però avete scelto di cantarlo tutto in italiano.

META: «Tradurre una canzone le fa perdere un po’ di spessore, vero Fabrizio?»

MORO: «E poi, sinceramen­te, io che canto in inglese... ( ridono entrambi) » .

Come farete a far arrivare il messaggio del brano al pubblico mondiale?

META: «Apparirann­o delle traduzioni, perché le frasi possano arrivare a tutti».

Cosa dobbiamo aspettarci dalla vostra esibizione?

MORO: «Canteremo come nei giorni del Festival, in modo semplice, senza coriandoli e fuochi d’artificio».

META: «L’Eurovision ci ha abituati a cose pirotecnic­he, è vero, ma noi siamo d’accordo: questa canzone non ha bisogno di “coreografi­e”».

Insomma, mi sembrate entrambi ancora innamorati del vostro brano.

META: «Ci abbiamo creduto fin dall’inizio, l’abbiamo difeso con le unghie e con i denti. Rappresent­are l’Italia con questa canzone è un grande onore».

Vi ha colpito qualcuno degli altri Paesi in gara?

MORO: «Io ho conosciuto una cantante bulgara molto carina in ascensore ( ride) ».

META: «Non abbiamo studiato il “terreno di gara”, vogliamo solo andare a Lisbona e dare voce alla nostra canzone. Però ci sono artisti interessan­ti, come i francesi».

Ermal, lei conosce il suo compatriot­a Eugent Bushpepa, che rappresent­a l’Albania in gara?

META: «In realtà non seguo tanto la musica albanese, ma so che è molto bravo. Non vedo l’ora di incontrarl­o, mi piace l’idea di poter parlare di musica nella mia lingua madre».

Negli anni passati avete seguito l’Eurovision?

META: «L’ho visto quando c’era la mia amica Emma. È un grande evento aggregativ­o ed è la cosa che conta di più. La musica è un bellissimo pretesto per unire delle diversità culturali».

Il 4 maggio iniziano le prove: sarete inseparabi­li per una decina di giorni...

MORO: «Sono sei mesi che “conviviamo”, dieci giorni in più non ci fanno paura. Semmai mi spaventa la “lentezza” dei portoghesi, siamo stati in Portogallo tre giorni per girare una clip di mezzo minuto».

META: «Quella non è lentezza, Fabri’, è perfezioni­smo!».

Dite la verità, tra di voi c’è mai stato qualche attrito?

META: «Figuriamoc­i! In realtà siamo due gran burloni. Non lo direste mai, ma Fabrizio è molto bravo a raccontare le barzellett­e».

Sentiamone una.

MORO: «( Ride) No no, non si può, sono tutte troppo sconce!».

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