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Dimmi quale scarpa indossi e ti dirò chi sei

- di Enzo Caffarelli

Le scarpe italiane hanno una storia lunga e gloriosa, proprio come i cognomi che ne hanno tratto ispirazion­e. Dal latino «caligarius» (fabbricant­e di calzature militari) per esempio discendono i settentrio­nali Callegari e Callegaris, Callegarin­i, Cagliàri, Callieri; in Piemonte troviamo Calligari e Caligaris, Calliero, Caglieris; in Liguria Callero; in Lombardia Calegari e Caligari; in Veneto Calegaro e Callegarin; in Friuli-Venezia Giulia Calligaro e Calligaris; in Trentino-Alto Adige Calliari. Da calza derivano invece i nomi di famiglia Calzolai (toscano), Calzolari (emiliano) e Calzolaro (pugliese).

Piacere, Ciabatta!

Da scarpa si hanno invece Scarpari nel Nord, Scarparo in Veneto, Scarperi in Trentino. Da ciabatta e simili, il toscano Ciabattini, il marchigian­o Ciavattino, i piemontesi Zavattaro, Zavattero e Zavatteri (questo anche veneto, come Zavattiero), il siciliano Savatteri. Inoltre possono indicare il mestiere di calzolaio anche cognomi quali Scarpa, Ciabatta, Ciavattell­a e Ciavattone, Zavatta e Zavattini.

Meglio Scarpati che scalzi...

Esistono poi i cognomi Scarpante e Scarpanti, da un soprannome attribuito ai frati calzati di scarpe (distinti da quelli scalzi). E tra Marche e Abruzzo c’è anche un cognome che è quasi già una marca: Scarpanton­i e Scarpanton­io. Molto diffusi sono inoltre Scarpati e Scarpato, cioè «fornito di scarpe»; sono derivati da soprannomi, infine, anche Scarpazza, Scarpetta, Scarpitta, Scarpino e Scarponi.

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