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GIORGIO PASOTTI: «VENTURA È IL PROF CHE TUTTI VORREMMO»

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P «urtroppo di figure come quella di Dario Ventura ce ne sono sempre meno nella scuola. Eppure sono quelle che contribuis­cono non solo alla didattica, ma all’educazione dei nostri bambini e dei nostri ragazzi».

In quale modo?

«Dario è un professore di educazione fisica, ma allo stesso tempo è il confidente dei ragazzi. Conosce i loro segreti, le loro paure, le loro emozioni. A volte più dei genitori. In lui i ragazzi trovano terreno fertile per aprirsi, è una figura molto positiva e attenta. Non solo un insegnante di attività motorie dunque, ma un punto di riferiment­o psicologic­o. Gli studenti lo consideran­o un secondo padre».

Ad avercene, di professori così... Lei ha incontrato un Dario Ventura nella sua vita scolastica?

«Sì, per fortuna. Era Roberta, la mia professore­ssa di italiano alle medie. Ha sempre cercato di andare oltre il semplice programma ministeria­le, cercando di coinvolger­ci e di farci interessar­e davvero a quello che stavamo studiando. Provava a far sì che la scuola non fosse solo un banale luogo dove perdere del tempo, cosa che molti dei ragazzi pensano a quell’età, ma diventasse un luogo di interesse e di partecipaz­ione. E ci è riuscita. Infatti ha lasciato dentro di me il seme dell’amore per la letteratur­a, per la lingua italiana, per la storia, che poi ho sviluppato nel tempo».

Torniamo a Dario Ventura: non solo è un professore amato dagli studenti ma c’è anche un sentimento speciale che lo lega al capitano.

«È un ex compagno di scuola di Maria. E quando si rivedono c’è un ritorno non solo ai luoghi in cui sono nati e cresciuti insieme, ma anche un rimando a un sentimento che era rimasto sospeso...».

Lei e Vanessa avete già lavorato insieme.

«Sì, diversi anni fa nel film per il cinema “Quale amore” di Maurizio Sciarra, un film tosto, un dramma familiare. Vanessa è una compagna di viaggio perfetta perché oltre a essere una grande profession­ista si prende poco sul serio, e questo aiuta nella collaboraz­ione sul set».

Gli ascolti di «Il capitano Maria» sono sbalorditi­vi, in linea con quelli delle altre serie che hanno visto Vanessa protagonis­ta: secondo lei qual è il suo segreto?

« Forse la grande umanità. È una bellissima donna, ma a differenza di altre sue colleghe Vanessa mantiene una umanità che arriva al pubblico. Lei è proprio così. Come è sempre stata: lavora ormai da parecchi anni e ha ottenuto grandi successi, eppure ogni volta la riconosco, non è cambiata».

Ora lei è a Senigallia sul set di un film tv con... Vanessa Incontrada, diretto da Andrea Porporati (regista di «Il capitano Maria»).

«Per la serie: squadra vincente non si cambia! ( ride) ».

Di cosa si tratta?

«È la storia vera di una coppia, marito e moglie, interpreta­ti da me e da Vanessa. Lui è operaio, lei cassiera di un supermerca­to e hanno due figli. Lui ha una lontana parente in Sicilia che, dopo aver denunciato per molestie e violenza il marito malavitoso, viene uccisa dall’uomo. I tre figli piccoli della donna vengono affidati a me e a Vanessa. Pur tra mille difficoltà, perché i figli da sfamare diventeran­no all’improvviso cinque. Il titolo è “I nostri figli” e dovrebbe andare in onda a novembre nella Giornata contro il femminicid­io».

E poi?

«Dal 18 giugno comincio a girare con Ambra la serie per Canale 5 “Un bel luogo in cui morire”, un thriller in quattro puntate diretto da Pier Belloni».

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RAIUNO lunedì 21 e martedì 22 ore 21.25 25
IL CAPITANO MARIA RAIUNO lunedì 21 e martedì 22 ore 21.25 25

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