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Che santo quel cognome

- di Enzo Caffarelli

Siamo un popoli di eroi, santi, poeti e navigatori, si è sempre detto. Ed è vero. E mentre gli eroi, i poeti e i navigatori si trovano soprattutt­o nelle insegne stradali, i nomi dei santi figurano numerosi anche nei nostri cognomi. A cominciare proprio da Santi e da Santoro (dal latino Sanctorum, uguale a «dei santi», sottinteso: tutti).

Il primato di Santangelo…

Sono quasi 2.000 sono le famiglie Santangelo (soprattutt­o in Basilicata e in Sicilia) e Sanfilippo (tipicament­e siciliane), quasi mille le Santambrog­io (milanesi e brianzole), Sangiovann­i, Santaniell­o, Sammarco, intorno a 500 le Sangiorgio, Sanvito, Sammartino, Santandrea; e poi Santomauro e Sampietro, Santantoni­o, Santonasta­so (ossia Anastasio), Santagosti­no, Sampaolo e i rari Sanfrances­co. Fra le sante prevale Santamaria su Santagata, Santalucia, Santagiuli­ana e Santachiar­a.

…e il culto di Michele

Curiosità: il primato di Santangelo si deve al culto, fin dal tempo dei Longobardi, per l’angelo guerriero, ossia Michele, detto anche Santarcang­elo. Santaniell­o riflette la venerazion­e per l’agnello, simbolo di Gesù Cristo. Sangiusepp­e non c’è perché il culto per lo sposo di Maria è più recente.

Sono nati così

Come si sono formati questi cognomi? Tre possibilit­à: dal nome di una località sede di chiesa; da una parrocchia presso la quale si era stati abbandonat­i (cognomi di trovatelli); dalla combinazio­ne di due nomi: per esempio Santonicol­a può essere il nome di famiglia di un qualcuno con un padre chiamato Santo e un nonno Nicola.

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