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In questi giorni di grande confusione politica ho adottato un sistema per non diventare matto: evito i continui aggiornamenti (che poi andrebbero... aggiornati ogni due minuti) e tiro dritto fino a tardi, cercando un punto fermo in Bruno Vespa. Lui non mi ha mai tradito. Intanto arriva a sera inoltrata, quando immagino che anche i politici, dopo essere passati da «Porta a porta» e stremati da ore di discussioni e litigi, si occupino dei loro fatti privati (prima o poi dovranno pure dare un bacio ai figli o portare a spasso i cani, rimandando gli «aggiornamenti degli aggiornamenti» al mattino dopo). E poi lo vedo così calmo che mi placa l’ansia del giorno, che sia il crollo delle Borse o l’idea di andare a votare col canotto sul tetto della macchina: Vespa è il mio tranquillante. Per questo ho chiesto a Giusy Cascio di intervistarlo (l’articolo è a pagina 20). E leggendo che alterna una santa pazienza con l’amore per gli imprevisti (che è il sale del nostro mestiere) per una volta mi sento un po’ come lui. Ora penserete che sono presuntuoso, visto che mi paragono a un grandissimo giornalista. Ma il parallelo è molto più terra-terra: lui è alle prese con i capricci dei politici, io con quelli di chi cambia spesso i palinsesti della tv, mettendo nei guai noi di Sorrisi (e in questo «noi» metto anche i lettori) e scompaginando il nostro lavoro. Certo, qui si parla di fiction e reality e non di governi e ministri. Ma un po’ ci capiamo, vero Bruno?