Uno squalo per amico
Un nostro bravissimo giornalista, Matteo Valsecchi, ha intervistato il più grande esperto di squali (l’articolo è a pagina 28), perché questa è in tutto il mondo la «settimana degli squali» (non chiedetemi perché, ma la tv sarà piena di pescecani come quello qui a fianco). L’espertone dice che non dobbiamo avere paura, perché non attacca l’uomo. Bene, se lo dice lui c’è da crederci. E se al mare avvisterò una pinna minacciosa sulle onde, rassicurerò gli altri bagnanti, certo di essere ascoltato. Io di squali al mare non ne ho mai visti (e se succederà, dopo l’articolo di Valsecchi la cosa non mi farà né caldo né freddo). In compenso quando faccio il bagno sono preoccupato di incontrare delle meduse. Negli ultimi anni ovunque sia andato al mare ne ho trovate tantissime, come se avessero spiato la mia prenotazione e avessero deciso: «Anche quest’anno ci troviamo tutte dove Vitali va a fare il bagno». Ci deve essere un malinteso: credono di farmi piacere. E manifestano il loro affetto venendomi ad abbracciare subito il primo giorno, così da lasciarmi sul braccio o sulle gambe un (doloroso) tatuaggio di benvenuto che mi farà pensare a loro per tutte le vacanze. So che le meduse temono i pescecani e fuggono appena li sentono nelle vicinanze. Perciò quest’anno spero proprio, prima di tuffarmi, di vedere un bellissimo squalo che mi aspetta placido, senza alcuna intenzione di sbranarmi.