La tv e la morte di Sergio Marchionne ....
Caro direttore, le scrivo a poche ore dalla morte di Sergio Marchionne per esprimere il mio disappunto. Nessuna rete generalista (a eccezione di Rete 4) ha sospeso le repliche per mandare in onda un tg in edizione straordinaria per darne notizia. Eppure penso che, seppur criticabile, Marchionne sia stato un personaggio importante per la storia economica dell’Italia. «Chi comanda è solo» veramente come aveva detto lui stesso?
Elena M.
Cara Elena, se è andata come dice, bisognerebbe entrare nelle (spesso) strane logiche della programmazione delle reti per capirne i motivi. A parte ciò, io non mi intendo di finanza e faccio fatica a capire il resto che mi danno quando faccio la spesa, ma sono sicuro che sia stato un uomo dalle doti eccezionali e come tutti i grandi uomini ha diviso un po’ l’opinione pubblica. Ha salvato la Fiat con mosse geniali, ma ha anche messo in crisi molte famiglie di lavoratori: ho letto un messaggio della figlia di un operaio che ricorda come un incubo e un dramma il periodo in cui il padre era in cassa integrazione, uno dei tanti «granelli di sabbia» nell’enorme meccanismo messo in piedi da Marchionne. È stato un manager che andava dai presidenti degli Stati Uniti indossando un maglione e senza cravatta, da figlio di un carabiniere si è trovato al centro del mondo e ricchissimo. Poi improvvisamente in pochi giorni è morto e questo forse ha colpito più di ogni altra cosa chi lo conosceva solo dalla tv: la sua fragilità, che è comune a tutti. Una storia che i tg forse hanno sottovalutato dal punto di vista emotivo, fermandosi al grande capitano d’azienda e dimenticando il fattore umano. (a.v.)
LA NOSTRA ARMA SEGRETA Caro Aldo, sono un assiduo lettore di Sorrisi e apprezzo in particolare gli articoli in cui vi occupate di musica. Ma la scorsa settimana vi siete davvero superati: il pezzo sulle hit estive conteneva esattamente tutte le canzoni che mi piacciono di più in questo momento. Ma quello che mi ha lasciato senza parole è il numero incredibile di «connessioni» che siete riusciti a trovare tra le canzoni. Mi spiega come avete fatto?
Pietro Iemmi, Zoagli (GE)
Caro Pietro, effettivamente un segreto ce l’abbiamo. Si chiama Francesco Chignola ed è il nostro super esperto di musica. Ogni tanto provo a coglierlo in fallo facendogli qualche domanda su musicisti che erano sulla scena quando lui non era ancora nato (ha poco più di 30 anni), ma prontamente lui mi stupisce dimostrando di conoscere anche quelli. Ormai ci ho rinunciato... Buon ascolto delle hit estive!
REPLICHE ESTIVE: SÌ O NO? Gentile direttore, le scrivo in merito alla lettera della signora Gloria di Prato che si lamenta perché vorrebbe più repliche nel palinsesto estivo. Carissima signora sono felice per lei, e per tantissimi altri come lei che possono godersi le ferie da un lettino in spiaggia e che la sera possono uscire a passeggiare senza rimanere chiusi in casa a soffrire il caldo! Le volevo solo far notare che non tutti possono permettersi le vacanze al mare, chi purtroppo per motivi economici, familiari o di salute. Quindi ben venga che almeno la Rai ci tenga compagnia in queste infinite serate d’estate (almeno il canone che paghiamo è giustificato). Sappia che esiste un’app geniale che è Raiplay con la quale può rivedere tutto quello che si è persa e continuare le sue vacanze in santa pace!
Giusy
Gentile Giusy, quando abbiamo pubblicato la lettera della
signora Gloria sapevo che avrebbe suscitato più di una polemica (e forse anche per questo non ho resistito...). La soluzione che lei suggerisce mi ha tolto le parole dalla penna: la app e il sito Raiplay sono la risposta che mette d’accordo tutti. Una vera miniera di programmi vecchi e nuovi per tutti i gusti. E comunque Sorrisi non va mai in vacanza e quindi speriamo di tenerle compagnia nelle sue giornate e serate estive.
CATTIVI CHE PIACCIONO Caro direttore, sono una fan sfegatata de «Il segreto», non me ne perdo una puntata e ho apprezzato il vostro articolo sul matrimonio di Donna Francisca che avete pubblicato nello scorso numero. Ma c’è una cosa che non capisco: come può un personaggio così perfido e cattivo essere ugualmente così amato dal pubblico? Naturalmente la cosa vale anche per me...
Maria Angelica, Precotto (MI)
Cara Maria Angelica, la risposta alla sua (legittima) domanda la può trovare nella letteratura e nella cinematografia recenti e passate. Pensi a quanti cattivi «simpatici» hanno catturato la nostra fantasia nei libri e sul grande schermo. Un’importante casa di produzione su questo ha addirittura costruito una saga di cartoni animati, mi riferisco a «Cattivissimo me». Insomma, per vari motivi il cattivo piace. Forse perché abbiamo anche bisogno di sentirci un po’ più buoni...
IGNORANZA MUSICALE Caro direttore, le scrivo indignato dopo aver visto l’ennesima puntata del mio programma preferito, «Reazione a catena», che avete giustamente elogiato nello scorso numero. I campioni del momento, I Fuori Tempo, sono davvero fortissimi, ma la loro ignoranza in musica è davvero vergognosa. Durante le catene musicali non sono riusciti a dire che «C’è chi dice no» è cantata dal grande Vasco e nella seconda