Genova per noi

Siamo un giornale che ha la parola sorrisi nel nome. E ci occupiamo di argomenti che servono a distrarvi e a divertirvi, riflettendo sulle cose sempre con un atteggiamento positivo. Però non viviamo nell’illusione che ciò che vi raccontiamo tutte le settimane basti a dimenticare la realtà in cui siamo immersi. Martedì scorso eravamo tutti attaccati ai televisori in redazione per seguire la tremenda vicenda del ponte di Genova. I nostri occhi abituati a fiction dal lieto fine o a film catastrofici pieni di effetti speciali faticavano a credere che le immagini in onda non fossero frutto della fantasia di sceneggiatori e registi. Invece era tutto incredibile ma tutto vero. Abbiamo preparato gli articoli che leggerete nelle prossime pagine attaccati con serietà al nostro lavoro, perché è quello che dobbiamo fare, ma col cuore gonfio di tristezza e la mente invasa dalla rabbia, perché ci sono certe tragedie che non sono inspiegabili (come certi cataclismi naturali) ma sono causate da errori e negligenze degli uomini. La tv ha interrotto molti programmi e cambiato all’ultimo momento (una volta tanto per una sacrosanta ragione) i palinsesti. Alcuni conduttori di trasmissioni registrate hanno chiesto scusa e spiegato perché in quei programmi si continuava a giocare spensieratamente. Oltre a queste righe, vi rimandiamo alla lettera principale della posta e alle pagine successive per ogni commento a quel che è successo. Siamo vicini alle famiglie che hanno perso i loro cari e non riusciamo a non pensare a chi non c’è più per un motivo tanto assurdo. Ci chiamiamo Sorrisi, ma sorridere è l’ultima cosa di cui oggi siamo capaci.