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I libri, Viaggio nella storia di Alberto Angela e «Parla come mangi» di Enzo Caffarelli

- di Enzo Caffarelli

Se chiedete una zuppa inglese a Londra, è probabile che vi sia servita una minestra di cipolle o fagioli, o un brodo di pollo. Il dolce che porta questo nome (a base di pan di Spagna, savoiardi, alkermes, cacao, crema e panna) in realtà è nato in Italia, documentat­o da secoli presso le corti emiliane e poi toscane. La voce «inglese» sarebbe un omaggio a qualche illustre britannico di passaggio o residente nel nostro Paese: si dice che sia stata una cuoca italiana, al servizio di una famiglia inglese presso Firenze, a confeziona­re per prima il dolce con biscotti e altri cibi avanzati. A proposito di denominazi­oni controvers­e, passiamo al pan di Spagna. Qualcuno lo riconduce al «bischoto» documentat­o dal cuoco del re del Portogallo; altri alla pasta genovese di Giobatta Cabona (XVI secolo), detta anche «pâte génoise»; la Spagna le avrebbe dato il nome perché presentata da Cabona, inizialmen­te, alla corte castiglian­oaragonese. Chiudiamo con l’insalata russa: è possibile che derivi da una ricetta provata a Mosca, ma l’autore sarebbe uno chef francese di metà Ottocento, Lucien Olivier (tanto che viene detta anche insalata Olivier); certo è che i russi, se ne parlano, la chiamano «insalata polacca» o «insalata italiana», e lo stesso capita in Germania. Del resto, senza andare troppo lontano, pensate alla pizza: a Napoli la «napoletana» è alta e soffice, e non sottile e croccante come è invece la «romana»; a Roma e altrove, in compenso, succede esattament­e l’opposto.

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