TV Sorrisi e Canzoni

O’ Pizzofalco­ne mio

- di Aldo Vitali

Sin da bambino provo uno stato d’animo particolar­e quando finisce un programma televisivo che amo. Ricordo che ero davvero triste quando arrivava l’ultima puntata degli show di Raimondo Vianello (in realtà ero triste già dalla penultima, sapendo che mi rimaneva poi solo quella finale) e mi ci voleva un po’ per riprenderm­i. Sono cresciuto, ma quella sensazione è rimasta: se una cosa mi piace, non mi basta mai, ne voglio ancora, ne voglio all’infinito (fino a una nuova cosa che mi fa dimenticar­e la precedente). Ora per esempio è finita la stagione dei «Bastardi di Pizzofalco­ne» e i miei lunedì sera mi sembrano di colpo vuoti. Hanno girato soltanto sei episodi, ma perché?, mi domando. Non potevano farne cento? O settemila, come «Beautiful»? Per anni sarei stato a posto... A pagina 32 Stefania Zizzari, per consolarmi, spiega dove possiamo ritrovare i bravissimi attori della serie, in attesa che tornino a Pizzofalco­ne per la terza stagione (che ci sarà, fiuuuu!). Ma non è la stessa cosa. E allora ho deciso che a Pizzofalco­ne ci andrò io: ho detto a mia moglie che per Natale le regalo tre giorni a Napoli, sulle tracce dell’ispettore Lojacono. (Questo annuncio però è stato un tragico errore: ho controllat­o il calendario della Serie A e ho scoperto che in quei giorni la mia squadra del cuore giocherà sì contro il Napoli, come sapevo già, ma non là, come credevo. Qui a Milano...).

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