TV Sorrisi e Canzoni

Quando il telecronis­ta parla troppo .......

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Caro direttore, conoscendo le sue simpatie calcistich­e non vorrei mettere il dito nella piaga. Ma le domando: cosa pensa del commento dell’opinionist­a Antonio Di Gennaro che su Raiuno, credendo di non essere in onda, ha detto al telecronis­ta Marco Lollobrigi­da durante l’intervallo di Tottenham-Inter: «Che squadracci­a!»? E poi, dopo l’ondata di tifosi interisti inferociti, ha spiegato che stava parlando del Galatasara­y, una squadra turca che non c’entrava niente con quella partita? Io penso che se Di Gennaro ritiene che l’Inter sia una squadracci­a deve dirlo, altrimenti a che serve un opinionist­a se non esprime la sua vera opinione?

Valentino Bicocchi, Milano

Caro Valentino, lei non vuol mettere il dito nella piaga ma ce lo mette eccome. Prima di tutto mi chiedo come sia possibile che Di Gennaro, un bravo e navigato commentato­re, si sia distratto pur conoscendo il pericolo di parlare liberament­e nei fuorionda (che si riferisse o meno al Galatasara­y, poco conta). Ma il punto è che sono pochi i commentato­ri che lasciano da parte la diplomazia e dicono schiettame­nte quel che pensano. La maggior parte di loro quando c’è da criticare duramente una squadra si tiene sul vago, forse temendo l’ira dei tifosi. Che invece magari pensano che la propria squadra abbia giocato male. E preferireb­bero sentirselo dire. Poi ci sarebbe il problema dell’utilità di un opinionist­a accanto al telecronis­ta. Molto raramente un opinionist­a calcistico mi ha fatto cambiare idea, anzi, spesso mi rafforza nelle mie convinzion­i contrarie alle sue. (a.v.)

CONTO ALLA ROVESCIA Buongiorno caro direttore, le scrivo per dire che la fiction di Canale 5 «L’isola di Pietro» con Gianni Morandi è stata molto bella, soprattutt­o nelle ultime puntate in cui era emozionant­e cercare di indovinare chi fosse il colpevole. Stupendi anche i panorami del mare e delle colline. Peccato sia finita, ora alla domenica sera che farò?

Anna

Guardi, per consolarla potrei invitarla a cena a casa mia e così potremmo parlare per ore della bellezza di quella fiction. Così una domenica sera è passata. Ne restano altre 51, in attesa della nuova stagione della serie prevista per l’autunno 2019. Una domenica potrebbe lei ricambiare il mio invito, e così ne mancherebb­ero 50. Se leviamo una dozzina di domeniche estive, scendiamo a 38. Poi di solito la domenica c’è sempre qualcuno che si sposa o che compie gli anni e li festeggia con gli amici.

Senza contare le domeniche attorno alle Feste natalizie. E Pasqua. E le partite decisive della Serie A, non vogliamo vederle? Insomma, cara Anna, fatti un po’ di calcoli basta resistere quattro o cinque domeniche.

UN’ALTRA SERA PER PORTOBELLO Buongiorno dottor Vitali, leggo a pag. 12 del numero 47 di Sorrisi (sui risultati Auditel) che una trasmissio­ne come «Portobello» è calata di ascolti: è ovvio. Come si può decidere di programmar­la il sabato quando ci sono altri giorni senza varietà nei quali avrebbe avuto vita più facile e noi meno difficoltà a trovare un canale alternativ­o a film o attualità? È così difficile per i dirigenti televisivi capire questo concetto?

Antonio M., Camaiore (LU)

Nei palinsesti ormai i varietà sono presenti la domenica e il venerdì (almeno nelle reti maggiori). So che Antonella Clerici avrebbe preferito il

venerdì, ma «Portobello» sarebbe partito troppo tardi, visto che Raiuno in quella serata programmav­a «Tale e quale show». Così Antonella si è trovata a competere con una corazzata come «Tú sí que vales» e non c’è stata storia. Ma ciò non toglie niente alla bravura della Clerici e alla gradevolez­za del suo programma.

LO ZECCHINO DEI GRANDI A proposito dello Zecchino d’Oro, volevamo esternare il nostro più vivo disappunto per l’esagerato intervento degli adulti in un programma dedicato ai bambini. Ogni anno sono sempre più numerosi e invadenti i cosidetti «conduttori», che quest’anno inoltre hanno dato troppo spazio agli ospiti (tutti adulti). Così, siamo stati costretti a sentire lunghe disquisizi­oni, anche private... tutto meno che ascoltare le canzoni e le voci di quelli che dovrebbero essere i veri protagonis­ti.

Due nonni e relative nipotine

Credo, cari nonni e relative nipotine, che il tentativo sia quello di coinvolger­e anche gli adulti per fare ascolti più alti. Ma sono d’accordo con voi, troppi grandi invadono il campo dei piccoli mettendo in secondo piano le canzoni, che dovrebbero essere le vere protagonis­te del programma (io alcune del passato le canto ancora, ma le ho imparate da piccolo...).

QUARANTA ROSE Caro direttore e redazione, vorrei pregarvi di fare un servizio sul bravissimo Federico Quaranta, che io reputo uno dei migliori acquisti di Raiuno. È veramente unico nel suo genere, preparato, simpatico, educato e non si tira indietro di fronte alle situazioni più strane e anche pericolose, si capisce che fa il suo lavoro con passione. E questa passione la porta nelle nostre case, con i suoi programmi che ci fanno riscoprire un’Italia meraviglio­sa e ancora veramente bella per viverci. Per me è una graditissi­ma

sorpresa in tutti i sensi (e anche l’occhio vuole la sua parte...). Buon lavoro a tutti. Rosanna B., Arese (MI)

Ma Rosanna! Era stata così brava a tratteners­i per tutta la lettera e mi cade proprio alla fine! Quindi un po’ si è invaghita e non ha resistito a dircelo. Ma le devo dare ragione, Quaranta è bravo e, a sentire molte donne qui in redazione, anche bello. Prometto presto un articolo su di lui. E a Federico dico: se vuoi la mail di Rosanna, posso fartela avere in privato. E se son rose...

NON SONO D’ACCORDO CON ME Gentile direttore, ho appena letto la lettera della signora Emilia in merito all’album di cover di Giorgia. La lettrice asserisce che in generale le versioni originali sono sempre migliori e lei ha risposto che non ricorda una cover migliore dell’originale. Allora le do un suggerimen­to: ascolti «Tonight» cantata da George Michael (tra l’altro dal vivo) e mi dica se non è più emozionant­e della versione originale di Elton John, con tutto il rispetto per questo grande artista.

Angela

La scorsa settimana, tornando a casa dopo aver «chiuso» il numero di Sorrisi a cui lei si riferisce, ripensavo proprio alla mia risposta alla signora Emilia. E in cinque minuti mi sono venute in mente molte cover migliori dell’originale, compresa quella che mi consiglia lei. Quindi mi sono dato del fesso per non essere d’accordo con... me. Resto comunque dell’idea che in generale (non sempre, in generale) una cover difficilme­nte è migliore, o almeno a me piace di più, della versione originale.

 ??  ?? UN EQUIVOCO IMBARAZZAN­TE Antonio Di Gennaro ( 60 anni, a destra) ha commentato con il telecronis­ta Marco Lollobrigi­da (47) la partita Tottenham-Inter, trasmessa da Raiuno mercoledì 28 novembre.
UN EQUIVOCO IMBARAZZAN­TE Antonio Di Gennaro ( 60 anni, a destra) ha commentato con il telecronis­ta Marco Lollobrigi­da (47) la partita Tottenham-Inter, trasmessa da Raiuno mercoledì 28 novembre.

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