TV Sorrisi e Canzoni

Maurizio Costanzo

MAURIZIO COSTANZO scrive un libro e si racconta a Sorrisi

- di Antonella Silvestri

I suoi Anni 90, tra amore e paura ........

Questa non è la classica intervista a Maurizio Costanzo. Per una volta abbiamo cercato di gestire una conversazi­one nel suo stile. Non abbiamo parlato solo di lavoro e le domande sono state personali. Tutto però sempre in linea con lo spirito di Sorrisi, che entra sì nel cuore dei personaggi ma senza mai fare pettegolez­zo. Costanzo si è lasciato guidare in questo gioco della verità e ha apprezzato (forse!) il tono di alcune domande alle quali non si è sottratto, rispondend­o in modo sincero. Sia chiaro: è da presuntuos­i voler emulare il signore della television­e italiana e l’inventore del talk show. Ci siamo divertiti a riproporre la formula del suo programma «L’intervista», che ha chiuso con grandi ascolti. Senza tirare in ballo immagini, come fa lui nel «cubo», ma solo sfogliando la memoria e le pagine del cuore.

Lo spunto per l’intervista è l’uscita del suo ultimo libro «Il tritolo e le rose» (con la collaboraz­ione di Valerio de Filippis) pubblicato da Mondadori.

Il titolo del libro da un lato evoca l’attentato di via Fauro del 14 maggio 1993, dal quale lei e Maria De

Filippi usciste miracolosa­mente illesi, e dall’altro fa pensare al grande amore della sua vita, Maria appunto, che è stata sempre al suo fianco…

«Lei da quel giorno non è più salita in macchina con me per una promessa fatta al padre». E da quel giorno lei si sente un uomo diverso? «Mi sento come uno che è stato a un passo dalla morte e ce l’ha fatta». Quella bomba in ogni caso ha unito lei e Maria ancora di più.

«Andiamo per i 26 anni. L’amore alla mia età è una grande amicizia, un grande affetto. È sentirsi vicini e condivider­e problemi fisici o di natura psicologic­a. Capirsi, ecco».

Lei ha lanciato il talk show in Italia. Il suo programma, iniziato nel 1982, continua a registrare ottimi ascolti.

«La formula è sempre quella. Il punto di forza è la curiosità e il fatto che le persone abbiano da dire qualcosa». Dopo 36 anni non si è un po’ annoiato di sentire storie? «No, fino a quando c’è un pubblico a cui piace ascoltarle, io le racconto».

Nel suo libro, tra i protagonis­ti degli Anni 90 del «Maurizio Costanzo Show» c’è Carmelo Bene.

come «Un grande. lui. Oggi Non non ho conosciuto potrei fare uomini il mio programma tutti i giorni perché avrei carenza di ospiti…».

In television­e si sta affermando la tendenza a «riesumare» programmi del passato. Ha mai pensato di rispolvera­re «Bontà loro» o «Acquario»? «No, guardare avanti mi fa sentire vivo».

Sappiamo che lei è un nonno molto affettuoso e che il suo primo nipotino è appassiona­to di television­e…

«Brando, che ha 14 anni, mi segue e mi piacerebbe che coltivasse questo interesse».

Quando pensa ai suoi nipoti e a suo figlio Gabriele, che è ancora molto giovane, quali sono le sue paure?

«Che il mondo si comporti male. Le paure per loro sono legate a quello che può riservare il futuro. Mi impression­ano le bombe d’acqua e i mari che salgono». Quest’anno ha compiuto 80 anni. Il primo pensiero quando si sveglia è... «Che tempo fa. Solo questo». Che cosa chiederebb­e a questo punto? «Ci vediamo fra dieci anni? Mi viene da ridere...». ■

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