LUI È IL VERO STRATEGA DEL GRUPPO
Interpreti Nick. Parlaci di lui. «Sono una nuova recluta di Ultimo, quello un po’ più digitale, la mente che studia la strategia. Quasi un agente segreto». Questa è la tua prima fiction importante? «Da adulto sì. A 20 anni ero il coprotagonista di “Non smettere di sognare”, la mia prima vera esperienza lunga e continuativa». Altri ruoli che ti hanno reso popolare? «Diversi. A 18 anni ero uno dei conduttori del canale tv All Music. Facevo interviste, le classifiche, le dirette. Ancora oggi diversi miei coetanei mi riconoscono. Di recente ho recitato in “Don Matteo”, “Che Dio ci aiuti” e “Un passo dal cielo”, e in diverse serie internazionali tra cui “Catch-22”, la miniserie di George Clooney girata in Italia: ero un militare dell’aeronautica americana di stanza in Sardegna». Come sei diventato attore? «A 12 anni ogni giorno pensavo che avrei fatto un lavoro diverso. Poi mi sono detto che se avessi fatto l’attore avrei potuto farli tutti! Questo è stato lo stimolo, ma dentro avevo qualcosa. Sono sempre stato un creativo. Ho iniziato con un corso di teatro a scuola, poi l’accademia, i seminari. A 18 anni sono andato via di casa, a 19 mi sono trasferito a Londra e poi a Roma, dove vivo tuttora». Hai altre passioni? «Non sono un attore puro perché mi piace fare tante altre cose. Studio management: mi sono iscritto a 30 anni in una università inglese e mi mancano sei esami alla laurea. Lavoro in un parco per bambini dove facciamo animazione. Sono riservato, logorroico e curioso. Amo viaggiare e allenarmi in palestra, dove faccio crossfit. E poi ho un cane meraviglioso. Cosa farò da grande non lo so. Mi basterebbe essere bravo nel mio mestiere. Che sia l’attore, il manager o l’animatore, l’importante alla fine dei conti è scegliere quello che ti fa stare bene».