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L’albero di Natale

La vera storia di un simbolo che non passa mai di moda.....

- di Paolo Fiorelli

C’è una pianta diversa da tutte le altre: brilla di luce propria e per frutti ha stelle, pupazzi e palline colorate. I bambini poi l’adorano perché ogni 25 dicembre tra le sue radici spuntano tanti regali. L’avrete ormai intuito: questo articolo parla dell’albero di Natale. Un argomento molto popolare, se è vero che nove famiglie italiane su dieci (per la precisione l’88%, secondo una ricerca di Coldiretti) ne preparano uno nella loro casa. Quindi, da giornalist­a, sto per fare il mio record di lettori.

I Vichinghi e Margherita

Come è nata questa tradizione? Già nell’antichità i popoli del Nord Europa, e in particolar­e i Vichinghi, usavano decorare con frutti e nastri gli alberi di abete. La tradizione si rafforzò poi nel Medio Evo. In Italia la introdusse per la prima volta, alla fine dell’Ottocento, la Regina Margherita (sì, proprio quella a cui fu dedicata la pizza!).

Da Odino a... Eva

L’abete è un simbolo di vita nonché l’albero sacro del dio germanico Odino. Secondo la tradizione cristiana, invece, ricorda l’Albero del Paradiso terrestre, mentre le candele che lo decorano simboleggi­ano Gesù, «Luce del mondo».

La versione del taglialegn­a

Ci sono anche interpreta­zioni più fantasiose. Come quella del taglialegn­a che una notte, vedendo il ghiaccio e la luce della luna disegnare fantastici arabeschi su un albero del bosco, decise di ricreare nella sua casa lo stesso spettacolo. O quella del povero

che, non potendo portare doni a Gesù bambino, improvvisò uno spettacolo da giocoliere usando palline colorate. Le stesse con cui oggi, per ricordarlo, addobbiamo l’albero...

Si può addobbare con tutto

Nei secoli la fantasia dei decoratori si è sbizzarrit­a. Ecco una piccola lista (esemplific­ativa, ma non esaustiva!) degli addobbi più comuni. In ordine di apparizion­e: fiocchi e nastri di tela; mele, arance, noci e datteri; candele (ma attenti agli incendi); palline colorate; biscotti allo zenzero, statuine di marzapane, caramelle, dolcetti e salamini; statuine di animaletti votivi; sole, luna, stelle e pianeti; regali impacchett­ati; festoni e nastri colorati; luci elettriche; neve artificial­e e schiuma spray.

Siamo alberisti o presepisti?

In realtà noi italiani siamo... «entrambist­i». Nel senso che molti a Natale preparano sia l’albero sia il presepe. Ma se proprio vogliamo metterli contro, scopriamo che alla domanda «qual è il simbolo principale del Natale?» secondo un sondaggio Doxa l’albero ottiene solo un 21% e il presepe trionfa con il 55%. Del resto giocava in casa (lo ha inventato San Francesco d’Assisi).

Per la natura è meglio «vero»

Mito da sfatare: «È un peccato tagliare un albero per Natale, meglio usarne uno finto». Spiegano alla Coldiretti: «Il 90 per cento degli alberi venduti a Natale viene da coltivazio­ni vivaistich­e, il restante 10 dalle potature indispensa­bili per mantenere i boschi sani e sicuri». L’albero artificial­e invece è inquinante in sé: per il trasporto (di solito arriva dalla Cina) e perché per smaltirlo ci vogliono in media 200 anni.

Fa anche del bene

A questo proposito è il caso di ricordare l’iniziativa di «Campagna Amica», che ha messo in vendita una parte degli abeti abbattuti dal terribile uragano che ha colpito il Veneto all’inizio di novembre. Il ricavato è destinato al rimboschim­ento. Si possono anche acquistare degli alberelli di legno scolpito e rigenerato (www.campagnami­ca.it).

A Gubbio è una montagna!

Si trova a Gubbio, è stato disegnato con decorazion­i luminose sul versante sud del monte Ingino e misura 450 metri di larghezza e 750 di altezza. Per costruirlo sono state necessarie 1.900 ore di lavoro. È stato inaugurato il 7 dicembre alla presenza delle Frecce Tricolori.

Il più originale? A uncinetto

Per il direttore di «CasaFacile» Francesca Magni (vedi a sinistra) l’albero di Natale più bello d’Italia è quello di Trivento, in Molise: tutto fatto all’uncinetto dalle nonne del paese (foto sopra). Menzioni speciale anche per quelli in Galleria a Milano, Piazza San Pietro a Roma, Pesaro e il «classiciss­imo» albero del Rockefelle­r Center di New York, ritratto in tanti film.

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22 UN CLASSICO L’albero di Natale allestito al Rockfeller Center di New York è il più famoso d’America.
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