Che scintille in tv tra Maurizio Mannoni e la «tiratardi» Bianca Berlinguer
Caro direttore, l’altra sera stavo aspettando «Linea notte» del Tg3 e non arrivava mai, mentre su Raitre era in onda il programma di Bianca Berlinguer. Alla fine, con dieci minuti di ritardo, il talk show che aspettavo è partito, con le proteste polemiche del conduttore Maurizio Mannoni, che io trovo bravissimo. Il quale prima ha detto: «Lo facciamo lo stesso il programma, anche con questo ritardo?». Poi sempre più furioso ha attaccato la Berlinguer, dicendo alla fine: «Domani sera saremo puntuali, perché c’è “Chi l’ha visto“e Federica Sciarelli ci dà sempre la linea senza sforare». Mannoni ha ragione e ha lanciato un appello a noi telespettatori: «Non fate protestare solo me, fatelo anche voi, che siete tantissimi». E io lo faccio!
Aide Formenti, Milano
Mannoni ha ragione, cara Aide: io penso che sforare, cioè chiudere in ritardo un programma, sia una doppia forma di maleducazione: nei confronti del pubblico e di chi prepara il programma successivo. Bianca Berlinguer ha svolto il suo praticantato di giornalista in un settimanale di palinsesti tv ed è stata per tanti anni il volto del Tg3, quindi dovrebbe sapere che cosa significa partire in ritardo anche solo di 10 minuti. E non va dimenticato che Mannoni, dopo poco, deve a sua volta passare la linea ai tg regionali: dunque non solo lui, ma anche centinaia di altre persone, tra giornalisti e tecnici, stanno aspettando negli studi Rai di tutta Italia che finisca il programma della Berlinguer. Dove non vengono affrontati fatti dell’ultima ora che giustifichino l’allungamento del programma. Invece si allungano solo le chiacchiere. (a.v.)
PIÙ RADIO SU SORRISI Buongiorno direttore, mi chiedo ogni settimana come mai un giornale come il vostro, in cui si parla di canzoni, cinema, libri, eventi e programmi televisivi, non prenda in considerazione programmi e musiche trasmesse dalle radio. Laura
Cara Laura, bisogna distinguere: di programmi e musiche che passano alla radio ne parliamo eccome (abbiamo persino una graduatoria apposta, «Airplay», nella pagina della Superclassifica). Ma forse lei intende dire che non diamo spazio alla programmazione. E ha ragione. Ma ci sono enormi problemi di spazio e le radio importanti sono tantissime. Non solo: nella stragrande maggioranza dei casi i palinsesti radiofonici, a differenza di quelli televisivi, si ripetono ogni giorno sempre uguali.
AVANTI IANNACONERS! Egregio direttore, su uno degli ultimi numeri di Sorrisi ho letto il simpatico articolo dedicato ai
sostenitori di Franca Leosini, ovvero i (o le) «Leosiners». Bene, deve sapere che esistono anche gli «Iannaconers» (termine che ho coniato io!), ovvero i super appassionati del bravissimo, educato e gentile Domenico Iannacone che, ogni domenica, ci tiene incollati con il suo splendido programma «I dieci comandamenti». Potreste, gentilmente, dedicare un articolo o un’intervista anche a lui?
Laura Fariello
Mi ci metto anch’io tra gli «Iannaconers», cara Laura: non solo per il suo bellissimo programma «I dieci comandamenti», ma per tanti reportage e inchieste che in questi anni ci ha proposto a «Presadiretta», di cui è uno dei punti di forza. Presto lo intervisteremo, promesso.
LE VACANZE DI FEDERICA Caro direttore, che Federica Panicucci, come ho letto su un sito, debba riposarsi fino a
gennaio per le fatiche e lo stress generati dalla conduzione del programma del mattino di Canale 5 mi sembra esagerato. Basti considerare i reali lavori usuranti e stressanti che esistono e che vengono remunerati certamente meno del suo.
Antonio Cerone
Caro Antonio, non sono d’accordo con lei. Innanzitutto Federica Panicucci condurrà su Canale 5 lo show di fine anno (il servizio è a pagina 14), quindi di riposo fino al 1° gennaio non se PR ne parla nemmeno... E poi certo, ci sono tantissimi lavori più usuranti e meno retribuiti di quello del conduttore televisivo, ma tutti hanno diritto alle vacanze. Nel caso specifico, Federica comincia a lavorare all’alba e finisce la sera tardi. È normale che sia stanca (i soldi non hanno particolari effetti benefici sulla stanchezza). Che io sappia, Federica non si è mai lamentata, anzi è entusiasta di quello che fa e ci mette tanta
passione. Non vedo quindi dove sia il problema. La questione non è che la Panicucci deve lavorare senza fare vacanze, ma che tutti hanno diritto a uno stipendio decoroso e alle vacanze. Lo so che questo purtroppo non sempre accade ed è ingiusto. Ma le star del mondo dello spettacolo non c’entrano nulla.
ARBORE È UN PO’ TACCAGNO? Carissimo dottor Vitali, quanto mi sono divertita ieri sera a vedere il programma con Renzo Arbore e Nino Frassica «Guarda... stupisci!». Ma perché hanno fatto solo due puntate? Non potevano essere molte di più? Non è che Arbore è un po’ taccagno e si concede troppo poco? In fondo buona parte del programma è basata su vecchi filmati e con l’abbondanza delle Teche Rai poteva andare avanti all’infinito...
Alessia Benegoni, Torino
Ormai al maestro Arbore, perché qui stiamo parlando di un maestro assoluto della televisione
e della musica, gli è presa così: anche lo scorso anno, per il programma che celebrava «Indietro tutta!», preparò due puntate. E poi stop. Il successo di ascolti che anche stavolta ha avuto dovrebbe spingerlo a superare la propria... pigrizia. Ma la verità è che il maestro è una volpe: sa bene che non c’è sistema migliore che farsi desiderare.
BARBARA E LA PAROLA PROIBITA Gentile direttore, sto scrivendo mentre mia madre guarda come ogni giorno «Pomeriggio Cinque». Oggi il tema della puntata è la chirurgia plastica. Qualcuno può dire a Barbara d’Urso che può dare fastidio sentirla ripetere «te***» invece di «seni»? Lo ripete in continuazione per fare l’anticonformista? Ma per favore! Un po’ di educazione e rispetto!
Denis Zampese, Marostica (VI)
Come vede, caro Denis, ho messo degli asterischi alla parola incriminata (che lei aveva scritto pari pari). Ma credo che tutti abbiano capito. L’ho fatto perché qui a Sorrisi non la usiamo mai, come non usiamo tante parole che avrebbero bisogno di
asterischi. Credo che Barbara non ne faccia una questione di anticonformismo, ma di comunicazione. È sempre molto diretta, per questo piace, ma in qualche caso divide il pubblico. Comunque io glielo chiedo qui e magari lei ci risponderà: «Barbara, perché dici “te***“invece di “seni“»?
BOLDI STORY Ho visto l’altra sera Massimo Boldi ospite di «Che fuori tempo che fa», il programma condotto da Fabio Fazio. Che dire, è sempre un campione della risata. E vedendo i gli spezzoni di filmati mandati in onda, mi è venuta voglia di fare... un’indigestione di Max Cipollino. Perché la tv non lo ripropone?
Mirko
La qualità di alcune di quelle immagini era bassa, alla lunga lo spettatore di oggi, abituato alla perfezione di ciò che vede, potrebbe stancarsi. Ma questioni tecniche a parte, appoggio la sua richiesta e chiedo ufficialmente almeno quattro puntate di «Boldi story». Scommetto che sarebbero un successone.
LE TENTAZIONI DEL CINEMA Ho letto l’articolo su quelli che lavorano il giorno di Natale. Bellissimo. Anche perché mi ci sono riconosciuta: anch’io lavoro il 25 dicembre. Alla cassa di un cinema!
Eliana Pardini
Quindi, superlavoro! Ho sempre pensato che chi lavora alla cassa dei cinema è sottoposto a una piccola tortura: non poter vedere i film che si proiettano poco lontano, alle sue spalle. Me lo dica lei: come si fa a resistere?