TV Sorrisi e Canzoni

Viaggiator­i pasticcion­i

- Di Aldo Vitali av@mondadori.it

Nel 1985 io e due amici decidemmo di fare un viaggio in Europa con tappe in Francia, Olanda e Germania. Furbissimi, in banca ci dividemmo i compiti: uno cambiò le lire in fiorini olandesi, uno in franchi francesi, uno in marchi tedeschi. Ma dalle parti di Parigi cambiammo idea: «Andiamo in Scozia!». E così fu. Il (bel) viaggio ebbe perciò un imprevisto contrattem­po: la difficoltà di cambiare i fiorini olandesi in sperduti paesini scozzesi, dove gli abitanti, non conoscendo quelle variopinte banconote, sospettava­no che fossimo dei falsari. E come biasimarli? Perché cercavamo di spacciare soldi olandesi a Ullapool? Il (bel) viaggio ebbe un altro imprevisto. Tornati a Londra, comprammo spensierat­amente molti dischi ma subito dopo ci rubarono i soldi che avevamo tenuto da parte per il ritorno: per la benzina, per il pedaggio di autostrade e tunnel del Monte Bianco, per i pasti (sognavamo anche una cena finale nel ristorante più bello di Torino). Solo uno di noi aveva miracolosa­mente “salvato” (o meglio, dimenticat­o in tasca) qualche franco francese, che servì per la benzina ma non per le autostrade e il tunnel. Così affrontamm­o tortuose strade statali e aggirammo il Bianco: mezzo panino a testa per due giorni di viaggio massacrant­e. Era, vi dicevo, il 1985. Nel 1986, come racconta Paolo Fiorelli a pagina 30, arrivarono in Italia le carte di credito. Troppo tardi per noi, viaggiator­i pasticcion­i.

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