TV Sorrisi e Canzoni

Alberto: illustre di nome e di fatto

- Di Enzo Caffarelli

Perché tanti nomi hanno come secondo elemento “berto”? Perché sono giunti in Italia con le popolazion­i e le lingue germaniche e “berto”, in origine “berhta”, vuol dire “illustre, famoso”. Lo troviamo, nei secoli, combinato con altri elementi che hanno prodotto Roberto, Umberto, Gilberto, Lamberto, Norberto e altri usciti dall’uso frequente come Eriberto o Galimberto. Tra questi, Alberto è stato nel XX secolo 2° al solo Roberto: 240 mila portatori contro 470 mila. Ma ancora nel XXI secolo il nome è frequente per i nuovi nati: dal 2000 in poi lo hanno ricevuto oltre 23 mila bambini. Alberto può voler dire due cose: se il primo elemento “Al-” è un’abbreviazi­one di “ala”, allora vale “molto illustre, famoso”. Se di “athala” (come in Adalberto) significa “illustre per nobiltà”. Lo ritroviamo in tanti personaggi televisivi, cinematogr­afici o della letteratur­a: oggi Alberto Angela e Alberto Matano, ieri Alberto Castagna, Lupo, Lionello, Bevilacqua, Moravia. E poi il più amato di tutti, Alberto Sordi: non solo per il suo nome anagrafico, ma anche perché l’attore volle chiamarsi Alberto in molti film, nei panni di quei personaggi che più gli assomiglia­vano come gli Alberto di “Un eroe dei nostri tempi”, “Guardia, guardia scelta, brigadiere...”, “I vitelloni”, “Il Conte Max”, “Tutti a casa” e altri ancora.

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ALBERTO ANGELA (57)

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