Da “Uomini e donne” a star di “Tale e quale show“
A Tale e quale show sta dimostrando di non essere solo un “bellone”: «Tutto è cominciato con Paperino»
Quando prepariamo un’intervista a un personaggio famoso, noi giornalisti spesso ne leggiamo (e ne vediamo) tante altre. La maggior parte di quelle su Francesco Monte partono più o meno sempre così: «Ma quanto è bello!». Oggi, di fronte a quello che stiamo vedendo ogni venerdì sera a “Tale e quale show” su Raiuno con Carlo Conti, abbiamo provato a sorprenderlo.
Francesco, ma quanto è bravo!
«È uno scherzo? Non sono abituato a questo genere di complimenti».
Ma se piace anche all’attenta Loretta Goggi...
«Loretta sta vedendo cose che io ancora non percepisco di me».
Con la sua imitazione di Ed Sheeran ci ha emozionato.
«Ho finalmente preso confidenza con quel palco. Non avevo mai cantato davanti a più di cinque persone. Fino a poche settimane lo facevo solo sotto la doccia. Lo sapevano pochi amici».
Come ci è arrivato a “Tale e quale show” allora?
«Mi è successo più volte nella vita di non cercare una strada e di trovarmi a imboccarla».
Anche a “Uomini e donne” è andata così?
«Sì. Mi hanno iscritto degli amici per scherzo. Non sognavo di entrare nel mondo dello spettacolo. Ero, e sono ancora, uno studente di economia».
Lei ha 31 anni, ma sembra che abbia già vissuto molte vite.
«Se ripenso a tutto quello che mi è successo, la trama della mia vita pare un film. In amore, nel lavoro, negli alti e nei bassi».
In passato, in televisione dava l’idea di essere una persona un po’ incostante.
«Più che altro diciamo ribelle alle imposizioni. Oggi sono più sereno. E devo dire grazie a mio fratello Stefano: insieme ci siamo avvicinati al buddismo».
Torniamo a “Tale e quale show”. Ha cominciato la sua esperienza imitando Mahmood.
«Quella sera ero troppo emozionato e con la voce rotta. Però lui ha poi scritto dicendo: “Mi hai fatto divertire, sei stato bravo”».
Com’è stato, invece, reinterpretare Cesare Cremonini?
«Ho cantato in dialetto bolognese, anche se la parte più difficile è stata nascondere l’emozione visto che sono un suo grande fan».
Con lei scelgono sempre cantanti in voga.
«Sono senza dubbio i più difficili da imitare perché il confronto è diretto. Ma loro sanno che mi piace osare e sono qui per mettermi in gioco».
Quando era piccolo si divertiva a imitare qualcuno?
«Ero ossessionato dalla voce di Paperino. Però l’apice l’ho raggiunto da adolescente quando cantavo le canzoni dei Take That imitando le singole voci di tutti e cinque i componenti».
Insomma, era già uno showman fatto e finito...
«Macché! Ero molto insicuro. Infatti, ho imparato ad accettare molto tardi di essere un bambino troppo alto e con la pancia».
Più volte ha detto che pensava di non poter arrivare molto lontano dalla sua Taranto.
«Lo pensavo come tanti ragazzi del Sud. La sfida è superare le paure».
Come ne è uscito?
«Iscrivendomi a un corso di recitazione per quattro anni e mezzo dopo
“Uomini e donne”. Ho capito che solo lo studio può portarci lontano».
Oggi è anche testimonial di una campagna di moda internazionale.
«È un periodo di svolta. Alcuni amici in giro per il mondo mi stanno inviando le foto dei cartelloni appesi con il mio faccione. Sono così felice».
Lo vede che allora è bravo.
«A volte noi che ci siamo esposti nei reality siamo visti come personaggi piatti, che non sanno fare altro se non altri reality. Ho lottato tanto per dimostrare di avere un valore che andasse oltre il colore dei miei occhi. Per questo oggi “Tale e quale show” per me vale molto più della semplice partecipazione a un programma in tv». ■