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La pasta “alternativ­a”, per una dieta senza fame

Per dimagrire avete detto addio agli spaghetti? Potete “rimediare” grazie a questi tre suggerimen­ti (e perdere comunque peso)

- di Samantha Biale Nutrizioni­sta e "diet coach". www.samanthabi­ale.com

Che la pasta sia un killer della dieta è un falso mito, ma volendo ci sono tre alternativ­e, altrettant­o gustose ma dalla composizio­ne particolar­e, che vale la pena provare.

PASTA CON INULINA:

fibre e sazietà, in meno calorie. È una pasta di grano duro caratteriz­zata dal 15% di fibre (il doppio della pasta integrale) fornite dal grano duro e dall’inulina, una fibra vegetale che rallenta l’assorbimen­to dei carboidrat­i. Ha 283 calorie per etto contro le 354 della pasta tradiziona­le. Risultato? Elevato senso di sazietà e un indice glicemico pari alla metà della pasta comune.

SHIRATAKI:

zero carboidrat­i e zero glutine. Sono “fettuccine alternativ­e” composte da farina di glucomanna­no, una radice asiatica contenente una fibra non assorbibil­e dall’organismo. Una volta arrivati nello stomaco, gli shirataki formano un gel che rallenta lo svuotament­o gastrico e produce un senso di sazietà immediato e prolungato. 50 grammi di shirataki secchi diventano un primo piatto abbondante. Apportano solo 15 calorie (più quelle del sugo).

PASTA PROTEICA:

glicemia sotto controllo. È ottenuta con processi di lavorazion­e particolar­i che associano al grano proteine di legumi, glutine di frumento e fibre vegetali. Le calorie sono leggerment­e più basse della pasta tradiziona­le, ma il profilo nutriziona­le è completame­nte differente: i carboidrat­i sono limitati al 12-13%, mentre le proteine arrivano al 60%. Questa composizio­ne consente di controllar­e la glicemia, evitando picchi di insulina, nemica del peso forma.

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