TV Sorrisi e Canzoni

Emanuele Filiberto

EMANUELE FILIBERTO Arrivato quinto ad Amici Celebritie­s faun bilancio dell’esperienza e ci confessa…

- di Solange Savagnone

Racconta la sua esperienza ad “Amici Celebritie­s”

Da quasi cinque anni Emanuele Filiberto di Savoia era sparito dalla tv. Poi Maria De Filippi l’ha convinto a entrare nell’accademia di “Amici Celebritie­s” come cantante... Ma prima di parlare di questo, e molto altro, togliamoci subito dall’imbarazzo.

La devo chiamare principe oppure il titolo non si usa più?

«Va bene Emanuele (ride)».

Grazie, Emanuele. Allora partiamo dalla fine: dispiaciut­o di essere uscito a un passo dalla finale?

«Sinceramen­te no, perché è stato un percorso molto bello e intenso. Mi sarebbe spiaciuto se non avessi dato ogni settimana il 100% di me stesso. Me lo sentivo che sarei uscito quel giorno ed è stato giusto così».

Brucia più il quinto posto ad “Amici” o il secondo a Sanremo?

«Sanremo è stata un’operazione fatta a tavolino dalla Rai e dagli agenti che mi hanno fatto partecipar­e. Vivendo all’estero (a Monte Carlo, ndr) sapevo a malapena cosa fosse il Festival. In entrambi i casi sono stato contento perché per me cantare è un divertimen­to, anche se do sempre il massimo».

Maria come ti ha convinto a partecipar­e? «Ho sempre subito il “fascino” di Maria. Ho lavorato con lei ne “Il ballo delle

debuttanti” e a “C’è posta per te”. Mi affascina molto per l’intelligen­za e la sincerità, è una donna molto diretta. Mi ha convinto perché mi ha spiegato che era un’accademia, non un reality. E infatti dopo aver vissuto due mesi lì dentro ho avuto bisogno di qualche giorno per riprendere contatto con la realtà».

La fatica maggiore di questa esperienza?

«Ascoltare la mia voce uscire dalle casse puntate verso di me. Mi sono reso conto dei miei limiti, sui quali ho lavorato».

Il ricordo più bello?

«Ne ho due. Il primo è il sorriso di Ornella Vanoni alla fine del nostro duetto. Quando ero in esilio (nel 1947 la Carta Costituzio­nale Italiana dispose l’esilio degli ex-re e dei discendent­i maschi della famiglia Savoia a causa del loro

appoggio al regime fascista, ndr), avrò avuto 10 anni, mia madre mi ha regalato una delle mie prime audiocasse­tte ed era un album della Vanoni, autografat­o da lei. Ho scoperto la musica italiana grazie a Ornella, una donna che rispetto tantissimo. Il secondo è lo sguardo di Maria quando mi hanno eliminato: sincero, protettivo e amichevole. Le devo molto».

Maria dice che non tradisci mai le emozioni che invece ti scoppiano dentro. Ha ragione lei?

«Sono cresciuto con una corazza, come una tartaruga, al di fuori sono impermeabi­le. Credo dipenda dall’educazione che ho ricevuto e non è detto sia un bene. A volte esplode tutto assieme, perché di emozioni ne ho tantissime».

Hai detto che grazie ad “Amici” hai ricomincia­to a credere in una tv sana. Cosa aveva di “malato” quella che hai fatto fino pochi anni fa?

«Quella che ho fatto fino a una decina di anni fa era molto sana, se no non l’avrei fatta. Quello che vedo oggi in tanti

programmi è la caccia agli ascolti. Che vuole dire cercare lo scandalo, il battibecco, mettere una giuria impreparat­a che non ti valuta per la tua performanc­e ma per cose stupide. Ci sono troppi maleducati in tv, nella politica, nella vita di tutti i giorni. Cosa vogliamo mostrare ai nostri figli? Invece grazie ad “Amici” ho ricevuto decine di messaggi su Instagram di giovani che non mi conoscevan­o e mi ringraziav­ano perché li ho fatti credere in qualcosa. Te ne leggo uno: “Mi hai insegnato tante cose, ad esempio a non arrendersi mai anche se ti criticano”». Com’è nato l’amore per il canto? «Ho avuto la fortuna di conoscere bene grandissim­i artisti, soprattutt­o stranieri, come Johnny Hallyday, Keith Richards, Zucchero, Lou Reed, Eric Clapton e i Led Zeppelin. Oltre ad assistere ai loro concerti, andavo nei backstage, li frequentav­o. Ricordo che con Lenny Kravitz giravo in macchina a fare il cretino. Con Hallyday ho fatto un rally ed è venuto al mio matrimonio. Ho sempre vissuto da “groupie” il mondo della musica e mi dicevo che sarebbe stato bello salire sul palco. Poi ho scritto qualche canzone. Ho sempre avuto una grande passione per il canto e per quello che porta la musica. Sono molto legato a questo mondo».

Con le tue figlie condividi la passione per la musica?

«Certo, con Vittoria (15 anni, ndr) e Luisa (13, ndr) ci scambiamo su Spotify i nomi degli artisti. La cosa divertente è che molti rapper prendono dei campioname­nti degli Anni 60 e 70, le ragazze me li fanno sentire pensando di farmi scoprire qualcosa di nuovo, invece sono musiche che già conosco. Facciamo molto sport insieme: tennis, sci e sci d’acqua. Adoriamo il cinema e i film. Sono molto curiose, parliamo tanto e viaggiamo insieme».

Che padre sei?

«Aspetta che lo chiedo a mia figlia: “Luisa, che padre sono?”. Niente, non risponde: sa che non deve interrompe­rmi quando parlo al telefono…».

Prova a rispondere tu, allora.

«Mi preoccupo per il loro futuro, cerco di instaurare un dialogo, posso essere severo ma provo sempre a capirle, e sono anche un papà con cui divertirsi. Se ha un problema Vittoria va più dalla mamma (l’attrice Clotilde Courau, ndr), ma poi sente entrambi. Con Luisa ho un bellissimo rapporto. Siamo tutti molto legati. Cerco di esserci sempre, anche se sono fisicament­e lontano».

Invece che marito sei?

«Pessimo. Sono complicati­ssimo. Un po’ per le emozioni che non esterno. Poi sono molto indipenden­te, ma ho trovato una moglie che lo è altrettant­o. Sono esigente con me stesso su quello che faccio e questo porta al confronto e a malumori».

E i tuoi genitori come sono con te?

«Mi seguono e mi sostengono. Grazie anche alla tv ho fatto tanto per il nome della mia famiglia e sono riuscito a fare avvicinare molti giovani che non conoscevan­o la storia dei Savoia».

Ora che cosa ti aspetta?

«Andrò negli Stati Uniti dove aprirò una catena di ristoranti. Ho iniziato con dei furgoncini dove vendevo pasta fresca e a dicembre apriranno i primi ristoranti. Mostriamo come si fa la pasta fresca e serviamo pizza al taglio, cannoli, tiramisù… Poi mi occupo di “Ordini dinastici di casa Savoia”, una fondazione che fa opere di beneficenz­a in Italia e in 17 altri Paesi, e per questo viaggio molto».

Basta con la musica?

«So che i TheGiornal­isti stanno cercando un cantante, magari mando il curriculum!». ■

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EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA (47)
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Del Bufalo (29), con cui ha fatto una gag durante “Amici Celebritie­s”. A destra, con Maria De Filippi (57).
LE SUE DUE… AMICHE Sopra, Emanuele con Diana Del Bufalo (29), con cui ha fatto una gag durante “Amici Celebritie­s”. A destra, con Maria De Filippi (57).
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10 anni con il padre Vittorio Emanuele di Savoia (oggi 82 anni) e la madre Marina Doria (84) a Ginevra.
INFANZIA REGALE Emanuele Filiberto a 10 anni con il padre Vittorio Emanuele di Savoia (oggi 82 anni) e la madre Marina Doria (84) a Ginevra.

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