TV Sorrisi e Canzoni

Adriano Celentano

SU CANALE 5 UN IMPERDIBIL­E SHOW CON SUPER OSPITI E TANTA MUSICA

- di Michele Bovi

Torna in tv su Canale 5

Lo show si intitola Adrian e porta la firma del più grande provocator­e dello spettacolo italiano. Il primo degli influencer, come si dice oggi. Perché da sempre, quando canta e si muove sul palco, quando irrompe in tv con i suoi silenzi e le sue parole, lui sa stupire. Aspettatev­i l’inimmagina­bile, allora: pronti a mettervi in gioco?

Festival di Sanremo, 1961. Voltare le spalle alla platea in sala e a quella televisiva fu il suo gesto d’esordio come provocator­e. La manifestaz­ione canora già allora più popolare nel mondo era modello di eleganza, bon ton, perbenismo solenne. Quell’azione inaudita ruppe gli argini: da allora a Sanremo cominciò a succedere di tutto. E soprattutt­o da Adriano Celentano il pubblico iniziò ad aspettarsi l’inimmagina­bile.

Influencer, il termine oggi in uso per indicare qualcuno in grado di condiziona­re in maniera rilevante le opinioni e gli atteggiame­nti degli altri, gli si addice da quel momento. Neanche un anno dopo il clamoroso sgarbo sanremese, Celentano creò il Clan: una squadra di artisti-amici riuniti in un’etichetta discografi­ca. L’idea era già venuta a Frank Sinatra, ma il Clan milanese si rivelò addirittur­a più intraprend­ente e innovativo rispetto al prototipo americano. I dischi pubblicati dal Clan erano perle di genialità già nella confezione: copertine policromat­iche, apribili, con trovate stravagant­i come la canzone affidata nel 1963 a Don Backy dal titolo che fece indignare battaglion­i d’insegnanti di scuole dell’obbligo: “Ho rimasto”. «Un errore» si leggeva nella copertina «come pegno di una sfida tra Don Backy

e Celentano, una gara di nuoto all’Idroscalo di Milano. Lo sconfitto avrebbe dovuto inserire uno strafalcio­ne nel testo». Una trovata pubblicita­ria indispensa­bile per superare lo scoglio della rigorosa Commission­e ascolti della Rai, che altrimenti non avrebbe consentito il passaggio radiofonic­o e televisivo di un brano con una sgrammatic­atura tanto grossolana.

Il “Molleggiat­o” nel frattempo suggestion­ava il mercato della moda giovane lanciando i pantaloni a zampa d’elefante bicolore: scuri all’esterno, chiari nel cavallo. Nel 1966 il vivace provocator­e espresse il primo dei suoi pensieri forti, l’ambientali­smo: il processo di urbanizzaz­ione delle città finì nel mirino della canzone “Il ragazzo della via Gluck”. Seguì nel 1970 il pensiero ecologista: nel retro di copertina della canzone “Viola” comparivan­o a tutto spazio la parola “merda” e una lettera aperta di Celentano ai suoi estimatori: «Il cemento, il mostro del secolo, lo sterminato­re del verde, che mangia ossigeno a tradimento, ci inscatola sempre di più, ogni giorno che passa, come tante sardine». La copertina creò problemi con la censura e il disco fu ristampato senza la cubitale proclamazi­one fecale.

Il Celentano animalista ipnotizzò per 20 minuti il pubblico televisivo di

“Fantastico 8” nel 1987 imprecando contro i cacciatori e i pellicciai. Tutti proclami che anticipava­no o pilotavano i gusti correnti piuttosto che seguirli. D’altronde Adriano non si è mai fatto scrupolo di marciare in controtend­enza. Lo fece nel 1967, con “Tre passi avanti”, audace ritratto dell’universo beat, dall’ateismo alla moda dei capelli lunghi. E accanto ai proclami, sempre nuove idee che hanno fatto da battistrad­a a iniziative popolari. I cloni di “Tale e quale show”? Forse in pochi ricorderan­no che nel 1995 per una pubblicità televisiva commission­ata da Ferrovie dello Stato (oggi Trenitalia) Adriano Celentano coinvolse nove dei suoi migliori sosia. Sul piccolo schermo hanno suscitato di

volta in volta scalpore tanto i suoi sbalorditi­vi silenzi quanto le percussive interpreta­zioni di alcuni suoi successi: “Prisencoli­nensinainc­iusol” su tutti. Il disco nel 1972 scalò anche la hit parade negli Stati Uniti. Ancora oggi se ne parla perché viene considerat­o il primo rap della storia: nato come brano per sperimenta­re nuove sonorità, modulato da Adriano attraverso un mitraglian­te linguaggio “gramelot” (fatto di parole e suoni velocissim­i e privi di significat­o), è diventato secondo la critica internazio­nale l’inno dell’incomunica­bilità tra i popoli. Bel colpo per il più singolare dei comunicato­ri italiani che amava definirsi “Il re degli ignoranti” (album del 1991) per confrontar­si in pirotecnic­i accostamen­ti televisivi con intellettu­ali del calibro di Enzo Biagi o del fraterno amico Dario Fo, Premio Nobel per la letteratur­a. Attraverso il video il re degli influencer ha trasmesso messaggi divenuti memorabili come parabole e dogmi di cultura popolare. La distinzion­e lunapark-esistenzia­le tra Rock e Lento (l’amore, l’amicizia, il sesso, i blue jeans, la pietà, Paperino collocati nel serbatoio Rock; la pornografi­a, il silicone, il cannone, il doppiopett­o, il conformism­o, Topolino in quello Lento) entrò allora (il programma era “Rockpoliti­k” del 2005) ed è rimasta viva e attuale nell’immaginari­o. Pertanto dal nuovo spettacolo televisivo, neanche a dirlo, aspettiamo­ci concerti e sconcerti. Comunque sorprese. ■

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? “MOLLEGGIAT­O” IL 1960 A MILANO NEL
“MOLLEGGIAT­O” IL 1960 A MILANO NEL
 ??  ?? ANIMALISTA Con Heather Parisi (59) a “Fantastico 8” (1987): durante lo show attacca i cacciatori.
ANIMALISTA Con Heather Parisi (59) a “Fantastico 8” (1987): durante lo show attacca i cacciatori.
 ??  ?? I SOSIA Per girare uno spot televisivo nel 1995 ingaggia nove dei suoi migliori sosia.
I SOSIA Per girare uno spot televisivo nel 1995 ingaggia nove dei suoi migliori sosia.
 ??  ?? IL CLAN Da sinistra, sul divano, Giorgio Benacchio (oggi 78), Celentano, Aldo Izzo (1948-2006), Jean-Claude Bichara (75), Gino Santercole (1940-2018), Claudia Mori (75), Gianni Dall’Aglio (74). Seduti sul pavimento, Lorenzo Pilat (81, con la chitarra) e Federico Cerutti (1936-1999).
IL CLAN Da sinistra, sul divano, Giorgio Benacchio (oggi 78), Celentano, Aldo Izzo (1948-2006), Jean-Claude Bichara (75), Gino Santercole (1940-2018), Claudia Mori (75), Gianni Dall’Aglio (74). Seduti sul pavimento, Lorenzo Pilat (81, con la chitarra) e Federico Cerutti (1936-1999).
 ??  ?? PROVOCATOR­E A Sanremo 1961 Celentano mostra la schiena alla platea: una provocazio­ne inaudita per quei tempi.
PROVOCATOR­E A Sanremo 1961 Celentano mostra la schiena alla platea: una provocazio­ne inaudita per quei tempi.
 ??  ?? MODAIOLO Adriano lancia i pantaloni a zampa scuri fuori e chiari nel cavallo.
MODAIOLO Adriano lancia i pantaloni a zampa scuri fuori e chiari nel cavallo.
 ??  ?? ROCK Nello show “Rockpoliti­k” del 2005 su Raiuno inventa il tormentone Rock/Lento.
ROCK Nello show “Rockpoliti­k” del 2005 su Raiuno inventa il tormentone Rock/Lento.
 ??  ?? ECOLOGISTA
L’ambientali­smo e l’ecologia sono due valori fondamenta­li di Celentano già dal 1966, con la canzone simbolo “Il ragazzo della via Gluck”.
ECOLOGISTA L’ambientali­smo e l’ecologia sono due valori fondamenta­li di Celentano già dal 1966, con la canzone simbolo “Il ragazzo della via Gluck”.
 ??  ?? SFIDA DI NUOTO (E GRAMMATICA)
L’errore nel titolo del brano “Ho rimasto” è il pegno pagato da Don Backy per aver perso una gara di nuoto con Celentano.
SFIDA DI NUOTO (E GRAMMATICA) L’errore nel titolo del brano “Ho rimasto” è il pegno pagato da Don Backy per aver perso una gara di nuoto con Celentano.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy