TV Sorrisi e Canzoni

Fiorello

«Se mi avessero proposto uno show tradiziona­le non avrei accettato: a quasi 60 anni amo ancora le sfide. E a Sanremo ci sarò»

- di Stefania Zizzari

Presenta “Viva RaiPlay!“

«Signore e signori buonasera. Anzi no. Buongiorno. O buon pomeriggio. Ecco, dovrò abituarmi a non dirlo più. Il programma si può vedere sempre, in qualunque momento». Così esordisce Fiorello presentand­o “Viva RaiPlay!”, il suo nuovo show che inaugura una rinnovata RaiPlay, la piattaform­a “streaming on demand” della Rai (in breve, un’offerta di programmi tv visibili su richiesta in qualunque momento, a patto di avere una connession­e a Internet: vedi box a destra). Con “Viva RaiPlay!” la comicità di Fiorello sarà disponibil­e in diretta dal 13 novembre ogni mercoledì, giovedì e venerdì dalle 20.30 per sei settimane, con puntate da 50 minuti (mentre nel weekend Rai Radio 2 proporrà alle

11 “Il meglio di Viva RaiPlay!”).

Ma prima di tutto questo, fino all’8 novembre, alle 20.30 ci sono degli appuntamen­ti di 15 minuti in anteprima anche sulla tv “tradiziona­le”, su Raiuno. «Saranno come dei “promo” giganti per informare tutto il pubblico Rai che dal 13 comincia questa avventura» spiega Fiorello. Aggiunge Fabrizio Salini, amministra­tore delegato della Rai: «Sono convinto che uno dei compiti del servizio pubblico sia l’alfabetizz­azione digitale. E noi lo facciamo con un artista come Fiorello, che arriva con facilità al pubblico più vasto possibile». Infatti l’obiettivo è quello di portare su RaiPlay non solo i giovani. «Puntiamo alle persone di una certa età» dice Fiorello «per dimostrare che possono stare al passo con i tempi. Ho regalato a mia mamma che ha 84 anni la smart tv. La mattina vado a prendere il caffè da lei e le faccio delle piccole lezioni per insegnarle a usarla. E lei: “Ma quindi posso rivedere “La piovra”? Certo! Puoi vedere Michele Placido quando e dove vuoi».

Fiorello nei panni di una sorta di “maestro Manzi 2.0”, dunque. «Come mi sento in questi panni? Male, l’ansia c’è. Questo è un inizio, un po’ come la tv a colori o l’arrivo della terza rete. Quando Fabrizio Salini con la faccia da malandrino mi ha proposto questa cosa, io ho risposto: “Interessan­te!”. Solo il nome RaiPlay mi sembrava sbagliato: fa pensare alla replica di qualcosa già trasmesso. Bisognava chiamarla “Raiflix”, così lo vedevano tutti. In realtà tutto questo progetto serve ad allargare il pubblico delle novità della tv in streaming. Dopo avermi visto, gli spettatori della Rai saranno pronti a passare a Netflix (ride)».

Avrà anche un po’ di ansia ma non sembra affatto pentito di avere accettato: «A quasi 60 anni mi piacciono le sfide» prosegue. «Se Salini mi avesse proposto di fare il vecchio varietà avrei detto di no, perché io nella mia carriera ho sempre voluto cambiare. Eppure sarei andato sul sicuro: fare quattro puntate su Raiuno sarebbe stato più semplice, il materiale ce l’avevo, mettevo “l’ospitone” in ogni puntata, due o tre partecipaz­ioni e lo show

era fatto. E magari sarebbe andato pure bene». Ma allora come sarà “Viva RaiPlay!”? «Sarà un varietà non inteso nel senso classico, ma come sostantivo: varietà di cose, di colori. Ci saranno ospiti, io farò pezzi comici, gag, canterò, imiterò, farò interviste: voglio essere il nuovo Toffanin… tutto quello che si può fare nella sfera dello spettacolo io tenterò di farlo. Ovviamente alla mia maniera. E tutto può cambiare: se inizio un discorso e mi piace, magari starò su quel punto per 20 minuti». Il suo quartier generale è la sede Rai di via Asiago: «Un luogo storico, bellissimo, con quest’aria ospedalier­a: quando entri ti viene subito da chiederti dove fanno la risonanza. Al primo piano ortopedia, al secondo gastroente­rologia… (ride)». Nella prima puntata di “Viva RaiPlay!” il 4 novembre l’ospite è Amadeus. «E poi mi piacerebbe avere Jovanotti» anticipa Fiorello. Che, a proposito di Amadeus, conferma la sua partecipaz­ione al Festival di Sanremo. «Se andrò a Sanremo? Ma certo che ci andrò! Ad Amadeus ho chiesto di lasciarmi tranquillo fino al 20 dicembre, quando va in onda l’ultima puntata di “Viva RaiPlay!”, poi ragionerem­o su quello che possiamo fare all’Ariston. Ma che io vada al Festival è sicuro, io e Amadeus ce lo siamo promessi 35 anni fa a Milano, quando eravamo giovani e belli. E per come eravamo messi, pensavamo che le nostre carriere non sarebbero durate neanche sei mesi. Probabilme­nte verrà anche Jovanotti: noi tre sul palco possiamo fare cose belle. Avevo lanciato anche l’idea di fare il “Dopofestiv­al” solo su RaiPlay: potrebbe essere un modo per allargare il pubblico della piattaform­a. In Rai ci stanno pensando». Torniamo a “Viva RaiPlay!”: oltre agli ospiti che si alterneran­no nelle puntate, Fiorello avrà un cast fisso. «Vincenzo Mollica ci sarà, non so ancora come ma ci stiamo lavorando. Conoscete TikTok? È il social che spopola tra gli adolescent­i e con noi ci sarà Luciano Spinelli, un fenomeno di 19 anni con 7 milioni di follower. Molti di più del premier Conte (ride). E poi il rapper Danti, i Gemelli di Guidonia, l’attore Pippo Crotti, gli Urban Theory, il gruppo di ballerini che ho notato a “Italia’s got talent”, specializz­ati in coreografi­e che occupano poco spazio, perché il nostro studio è piccolo, il gruppo degli Educazione cinica che fa video su YouTube. E, naturalmen­te, il maestro Enrico Cremonesi». ■

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ERAVAMO TRE AMICI AL FESTIVALBA­R Da sinistra, Amadeus (57), Fiorello (59) e Jovanotti (53) sul palco del Festivalba­r nel 1993. Le probabilit­à che i tre si ritrovino insieme sul palco di Sanremo sono altissime: manca solo la conferma di Jovanotti.
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