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Gli uomini d’oro

DE LUIGI E MORELLI rivelano il loro lato oscuro in un film

- Di Paolo Fiorelli

Sono Fabio De Luigi e Giampaolo Morelli. E sono cattivi!

Al di sopra di ogni sospetto. Così sembrano Fabio De Luigi e Giampaolo Morelli: eroi positivi per antonomasi­a, spesso stralunati (Fabio), al massimo un po’ spacconi (Giampaolo), ma buoni come il pane. Eppure, come dice Fabio, «non c’è nulla di più perfido che fingersi buoni», e dopo averli visti nel loro nuovo film lo penserete anche voi. Perché “Gli uomini d’oro” è una crimestory (ispirata a un fatto realmente accaduto) che racconta una tragica rapina. Certo, all’inizio i protagonis­ti sognano un colpo facile e “indolore”; ma poi il drammatico incalzare degli eventi tirerà fuori il peggio di loro...

Fabio, abbiamo visto il film in anteprima e ci hai fatto veramente paura! Dovremo dire addio alla tua immagine di tenerone?

Fabio: «Avvertite i lettori che non stanno per vedere una commedia dove andrà tutto bene... Questa volta voglio stupirli con una cattiveria che non credevo neppure di avere. L’ho trovata nella disperazio­ne. Perché il mio è un personaggi­o disperato».

E quello di Giampaolo?

Giampaolo: «Il mio più che altro è esasperato. Da una vita che non sopporta più. Quando cade anche il sogno di diventare un baby-pensionato, di fronte all’idea di continuare così per altri

20 anni, decide di rischiare tutto».

Hanno anche amici poco raccomanda­bili...

Fabio: «Edoardo Leo è un pugile, Mariela Garriga la sua femme-fatale e Gianmarco Tognazzi è “Boutique”, uno stilista-strozzino che li tiene tutti in pugno. Poi ci sono Susy Laude (la mia gelosissim­a moglie), Matilde Gioli (la ragazza che fa innamorare Giampaolo), Giuseppe Ragone (l’altro complice)... è davvero un film corale».

L’azione si svolge a Torino e Fabio da romagnolo si è dovuto trasformar­e in piemontese...

Fabio: «Ho preso lezioni da una bravissima insegnante di dizione».

Giampaolo invece nel film è il classico immigrato un po’ disadattat­o al Nord.

Giampaolo: «Già. Ho studiato così bene l’accento della Campania che adesso non mi va più via!» (naturalmen­te scherza, visto che è nato a Napoli, ndr).

Ma l’ispettore Coliandro come la prenderebb­e se sapesse che chi lo interpreta si è dato al crimine?

Giampaolo: «Tirerebbe un gran moccolo, ma poi si metterebbe a indagare. Non ci capirebbe niente, ma risolvereb­be il caso».

Insomma, avete ceduto anche voi al fascino del Male?

Giampaolo: «Io capisco chi sogna di compiere la rapina perfetta, quella alla “Ocean’s Eleven”. L’ho fantastica­to

anch’io tante volte. Però poi l’unica volta che ho infranto la legge, da ragazzo, ero perfettame­nte in regola».

In che senso?

Giampaolo: «Ero sul treno RomaMilano e qualcuno mi fregò il biglietto. Per non prendere la multa applicai tutte le tecniche classiche: superai i controllor­i che si avvicinava­no fingendo di essere impegnato in un furioso litigio al telefono e poi mi chiusi in bagno. Per circa 200 chilometri».

E lei, Fabio, ce l’ha un crimine da confessare?

Fabio: «Vale fingersi morto con la mamma? Da bambino facevo sempre il bagno con la maschera e un giorno mi sono sdraiato nell’acqua alta dieci centimetri per spaventarl­a... mi ha fatto “resuscitar­e” a schiaffoni. Poi, visto che tanto ormai è caduto in prescrizio­ne, confesso il furto di un Chupa Chups. Non ricordo neppure se poi me lo sono mangiato. L’ho fatto solo per il brivido del crimine».

Oggi siete mai cattivi?

Fabio: «Io più che altro ho i classici “5 minuti”. Perdo le staffe e poi mi pento».

Giampaolo: «Ho il mio lato oscuro anch’io, però sono sempre convinto di avere un buon motivo per come mi comporto, anche quando sono sgradevole».

La peggiore cattiveria gratuita che avete subito?

Fabio: «A me succede che, visto che mi consideran­o un buono, si lasciano andare a commentini di sufficienz­a che mi fanno un male pazzesco. Allora mi fingo cattivo per evitare che gli altri si prendano troppe libertà».

Giampaolo: «Mi viene in mente il compagno di scuola che prendeva sempre 10 e non mi faceva copiare. Ma perché? Ma cosa ti ho fatto? Però la cattiveria più grossa l’ho subita da un professore. Io e un mio amico avevamo copiato una versione dall’inizio alla fine. Le nostre due versioni erano i-den-ti-che. Ma lui ha preso un voto più alto e io più basso. Questa sì che è un’ingiustizi­a!». ■

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PRONTI A TUTTO Da sinistra, Fabio De Luigi (52 anni) e Giampaolo Morelli (44) sono Alvise e Luigi, i protagonis­ti di “Gli uomini d’oro”.
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 ??  ?? SONO VENUTI A TROVARCI A SORRISI La videointer­vista agli attori e al regista del film è sul nostro sito e i nostri Social.
SONO VENUTI A TROVARCI A SORRISI La videointer­vista agli attori e al regista del film è sul nostro sito e i nostri Social.

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