Come funziona il “venerdì nero” dello shopping .........................
Il “venerdì nero” dello shopping, che era un fenomeno solo americano, ora spopola anche da noi. E permette di fare affari d’oro
Nelle vetrine ci sono già le decorazioni. I bimbi iniziano a pensare alla letterina a Babbo Natale. Manca solo un incentivo per iniziare a fare qualche regalo: trovare l’occasione per risparmiare. Il calendario ce la serve su un piatto d’argento il 29 novembre, quando si celebra il cosiddetto “Black Friday”, il “venerdì nero”. Di che si tratta? E perché tutti ne parlano anche da noi?
Tutto è iniziato 95 anni fa
Nel lontano 1924 i grandi magazzini Macy’s organizzano una parata a New York il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento, per dare il via agli acquisti pre-natalizi. Da allora negli Stati Uniti la stagione dello shopping festivo si apre sempre il giorno dopo il Ringraziamento, che si celebra il quarto giovedì di novembre. Ecco perché anche la data del “Black Friday” non è fissa. Quest’anno, per l’appunto, cade il 29. Anche se sconti e ribassi sono già iniziati e durerannno fino al 2 dicembre, ovvero il giorno del “Cyber Monday” (il “lunedì tecnologico”) in cui ci si imbatte in promozioni e prezzi imperdibili su telefonini, televisori, elettrodomestici.
Verità e leggenda
Ci sono varie teorie sull’origine del nome “Black Friday”. Alcune sono leggende metropolitane, come quella che lo associa al giorno in cui gli schiavi d’America venivano svenduti. Niente di più falso. Un’altra ipotesi collega il “nero” del venerdì al colore dell’inchiostro usato nei vecchi libri contabili dei negozi americani, dove si segnavano in nero i guadagni e in rosso i conti negativi. La verità storica è che il termine è nato a Philadelphia negli Anni 60 e si riferisce al “bollino nero” legato al traffico delle auto dei tifosi accorsi in massa a vedere la partita di football Army-Navy (Esercito contro Marina), giocata la domenica dopo il
Giorno del Ringraziamento. L’espressione “Black Friday” in senso commerciale, invece, appare per la prima volta nel 1966 in un annuncio pubblicitario sulla rivista “The American Philatelist”. E nel 1975 un articolo sul “New York Times” ne sancirà definitivamente la popolarità.
Un bollettino di guerra
In America, durante il “Black Friday” la ressa dei clienti e le risse vanno di pari passo. Per accaparrarsi i prodotti a prezzi scontati ci si accampa di notte fuori dai centri commerciali. E quando scatta l’ora X dell’apertura, la folla si riversa dentro come un’onda d’urto. Ci sono stati addirittura casi di violenza (il sito Blackfridaydeathcount.com tiene conto degli incidenti, tra morti e feriti). Da noi non si arriva a tanto, per fortuna, comunque ci si “scatena” quanto e più che per i saldi. In Lombardia, visto il successo dell’iniziativa, è stata addirittura cambiata la legge regionale per consentire ai commercianti di praticare sconti nel “Black Friday”. In altre regioni invece vige il divieto di fare vendite promozionali 40 giorni prima dell’inizio dei saldi. Ma anche chi non va in negozio può approfittare delle occasioni online. Anzi, proprio sui siti di commercio online il volume d’affari aumenta di anno in anno in modo impressionante. Le catene di elettronica hanno già lanciato una pagina dedicata al Black Friday, tra cui Euronics che prevede sconti oltre il 25% sugli smartphone. In altri siti bisogna registrarsi e monitorare le “offerte lampo” su giocattoli, videogame, accessori per neonati. E abbigliamento: Asos, per esempio, sconterà fino al 60% cappotti maschili e giacche da donna. E Nike annuncia varie offerte sulle nuove scarpe da jogging. Chi ama i viaggi, tenga d’occhio le compagnie aeree: molti siti di viaggio proporranno pacchetti ad hoc.
Detersivi e pigiami
Quali saranno i prodotti più desiderati? In tanti, c’è da scommetterci, sognano un televisore nuovo (vedi box sotto), ma anche un tablet o l’aspirapolvere super tecnologico sono nella Top 10. Non di sola tecnologia vive il “Black Friday”, però: l’anno scorso il prodotto più comprato è stato la confezione di detersivo per lavastoviglie da 100 tavolette. Nel 2017, invece, aveva vinto il pigiama, un grande classico dei regali di Natale “utili”. ■